Gela. La giovane, che a fine giugno ha denunciato di essere stata violentata, in una zona isolata a Montelungo, ha confermato anche davanti al gip la sua versione dei fatti. Ha raccontato i particolari, che aveva già indicato agli agenti di polizia, che hanno avviato le indagini. Si è tenuto questa mattina, davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale, l’incidente probatorio. E’ stato disposto, per acquisire elementi che potrebbero rivelarsi importanti, anche nel prosieguo del procedimento penale. L’indagine si concentra su un ventinovenne, suo conoscente. Sarebbe stato lui, secondo quanto raccontato dalla giovane, a condurla, in sella ad uno scooter, a Montelungo, dove gli investigatori, su indicazione della ragazza, hanno anche trovato il telo, che sarebbe stato usato per il rapporto sessuale. Sarebbero arrivati in quella zona, contro la volontà della ragazza, che pare invece pensasse ad una giornata da trascorrere con la famiglia dell’indagato. E’ difeso dall’avvocato Maurizio Scicolone e respinge le contestazioni. Il ventinovenne esclude che ci sia stata una violenza o l’imposizione di un rapporto sessuale. Intanto, è già stata disposta una perizia per valutare le condizioni mentali della ragazza, che ha fornito riscontri assai dettagliati.
E’ affetta da ritardi cognitivi e anche su questo fronte verranno compiuti accertamenti. La ragazza, dopo i fatti, si era recata al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” e ai medici fornì i primi elementi, poi sviluppati dagli investigatori. E’ assistita dall’avvocato Rosario Prudenti.
