"Gela ancora con presenza criminale forte", antimafia: "Si riducono incendi e più denunce"
"Due anni fa Gela non aveva neanche una telecamera, oggi ne ha 92 in diverse parti della città e questo sistema si sta diffondendo in tutta la provincia di Caltanissetta"
Caltanissetta. La commissione regionale antimafia oggi è tornata a Caltanissetta per proseguire la mappatura dello stato della criminalità organizzata in Sicilia. E' stata segnalata una proliferazione di armi da guerra da parte soprattutto di soggetti incensurati, "per questo dobbiamo alzare il livello di contrasto e capire la strategia di riarmamento delle famiglie mafiose", ha spiegato il presidente Cracolici.
Tra le novità emerse le denunce antiracket di imprenditori: un dato in controtendenza rispetto ad alcune aree della Sicilia dove c'è invece molta connivenza e compiacenza da parte degli operatori economici. Da segnalare anche la drastica diminuzione degli incendi legati alle attività estorsive. "Il prefetto di Caltanissetta ci ha detto che dal 2023 al 2024 c'è stato un abbattimento di oltre il 50% nella sola città di Gela, la città che in questa provincia ha una presenza criminale nell'economia del territorio più forte, un miglioramento reso possibile dalla videosorveglianza. Due anni fa Gela non aveva neanche una telecamera, oggi ne ha 92 in diverse parti della città e questo sistema si sta diffondendo in tutta la provincia di Caltanissetta", aggiunge Cracolici.
Oggi la tecnologia mette a disposizione diversi mezzi per rendere più sicure le nostre città e la videosorveglianza, al pari delle intercettazioni, costituisce una misura concreta di contrasto alla criminalità. "Tanti i temi sottoposti oggi alla commissione, i passi avanti ci sono, ma occorre continuare a tenere alta la vigilanza", conclude il presidente, che negli scorsi mesi è stato in visita istituzionale in Comune.
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