Gatti scomparsi e ritrovati con corde al collo: a Cantina Sociale cresce la paura

Nel quartiere, sparizioni e segni di maltrattamento su gatti domestici allarmano i residenti. Si teme la mano dell’uomo. “Chi sa, parli”.

22 maggio 2025 12:51
Gatti scomparsi e ritrovati con corde al collo: a Cantina Sociale cresce la paura -
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Gela. Da giorni, nel quartiere Cantina Sociale di Gela, si respira un clima di inquietudine. I proprietari di gatti domestici vivono nel timore che i loro animali non facciano più ritorno a casa.

Almeno quattro i felini scomparsi nell’ultimo periodo, in una zona tranquilla e residenziale. Inizialmente, qualcuno ha pensato a un allontanamento volontario, naturale nei periodi di calore. Ma tutti i gatti erano sterilizzati. E a far cadere del tutto questa ipotesi sono stati i rientri, drammatici, di due animali.

Tornati a casa in condizioni critiche, presentavano evidenti segni di malnutrizione, piccole ferite e, soprattutto, profonde lesioni al collo compatibili con l’uso di legacci. Uno dei due aveva ancora una corda stretta intorno al collo.

Uno scenario che lascia pochi dubbi: dietro queste sparizioni potrebbe esserci la mano dell’uomo. Una o più persone che catturano gli animali e li tengono legati, forse per maltrattarli o per usi ancora più inquietanti.

Tra i residenti si fa largo un timore ricorrente: che i gatti possano essere stati rapiti per essere usati come “esche viventi” negli allenamenti clandestini di cani da combattimento, come purtroppo già accaduto in passato.

Diversi proprietari hanno già sporto denuncia alle forze dell’ordine. Altri, armati solo di rabbia e impotenza, hanno deciso di lanciare un appello: “Chiunque abbia visto qualcosa di sospetto, anche in forma anonima, parli. Non si può restare in silenzio davanti a simili atrocità”.

Ricordiamo che il maltrattamento di animali è un reato punito dal Codice penale. Chi provoca lesioni o sevizie per crudeltà o senza necessità rischia la reclusione da tre a diciotto mesi, o una multa da 5.000 a 30.000 euro.

Nel quartiere, intanto, si moltiplicano i controlli, e la paura cresce. Ma con essa cresce anche la determinazione di chi non vuole più chiudere gli occhi.

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