Gela. Verranno sentiti dal giudice delle indagini preliminari, dopo gli arresti messi a segno dai finanzieri e dal personale dell’Agenzia delle Dogane, al termine del blitz “Acquaragia”. Damiano Sciuto, Alessandro Caldarera e Daniele Borchio sono attualmente ai domiciliari, accusati di essere coinvolti nella gestione dell’affare del gasolio, che pare arrivasse in Italia violando la disciplina fiscale in materia. Gli interrogatori sono fissati per martedì prossimo. In città, nella zona di Manfria, ci sarebbe stato il punto di stoccaggio dei carichi di gasolio che giungevano soprattutto da Croazia e Bosnia, violando la disciplina in materia di accise e Iva. Secondo gli investigatori, lo stesso carburante veniva poi miscelato, anche in questo caso per violare gli obblighi fiscali. Sarebbe stato rivenduto a distributori compiacenti.
In totale, sono tredici gli indagati. Nel corso della lunga inchiesta, sono state ricostruite le dinamiche societarie, che avrebbero portato al centro di stoccaggio di Manfria e ad individuare un’evasione a danno dell’erario non inferiore ai 430 mila euro.