Gela. L’indagine partì dalla segnalazione di un esercente, che alcuni anni fa subì un furto, in uno dei suoi magazzini. Venne portata via merce, soprattutto ingredienti alimentari, per circa cinquantamila euro. Qualche tempo dopo si accorse che un bar della città aveva usato fusti con ingredienti, che ritenne provenissero proprio da quel furto. In due sono finiti a processo per ricettazione. Il giudice Antonio Fiorenza, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale, ha assolto gli imputati. Si tratta di Salvatore Vittoria e Gaetano Turco. Il giudice ha ritenuto che non siano emersi elementi tali da poterli collegare ad un’eventuale ricettazione. Il pm Gesualda Perspicace, pur concludendo per la condanna a cinque mesi di reclusione ciascuno, ha comunque fatto riferimento all’ipotesi meno grave. I difensori, gli avvocati Davide Limoncello e Maurizio Scicolone, nelle conclusioni, hanno del tutto escluso qualsiasi collegamento tra gli imputati ed eventuali furti di merce.
Vittoria e Turco, a loro volta, si sono difesi, sostenendo di non sapere nulla della provenienza dei fusti, segnalati dall’esercente, che era parte civile, con il legale Angelo Cassarino. Le difese, inoltre, hanno sottolineato che i due accusati non si sono mai occupati della gestione del bar né di reperire la merce per l’attività. E’ stato messo in dubbio che possano mai esserci state vere prove che i fusti provenisserro dal magazzino al cui interno si verificò il furto.