Gela. Furti e spaccio di droga. Sono queste le accuse che vengono mosse a sette giovani, tutti minorenni tre anni fa, quando i poliziotti del commissariato iniziarono ad approfondire le loro mosse e a battere la pista che poi li condusse al blitz “Cave canem”. Ieri, i giovani si sono presentati davanti al gup del tribunale minorile di Caltanissetta, attraverso i loro legali. C’è già chi ha avanzato richiesta di riti alternativi e che quindi definirà la propria posizione, senza andare a dibattimento. Sono accusati di essere dietro al furto di almeno quattro scooter. Gli investigatori, inoltre, hanno fatto luce su un colpo, in un’abitazione del centro storico. Venne rubato un armadio blindato, con all’interno tre fucili e una pistola. Nell’azione fu coinvolto anche un maggiorenne, che ne risponde davanti ai giudici del tribunale di Gela. Pare che diversi furti siano stati ricostruiti usando anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza, presenti nelle zone dove gli imputati agirono.
La droga invece era fornita a clienti, anche molto giovani. In aula, si tornerà per le prime decisioni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio, Rocco Cutini, Rocco Guarnaccia, Francesco La Rosa e Irina Mendolia.