Gela. I lavoratori di Caltaqua non hanno alcuna responsabilità e vanno tutelati. Le segreterie provinciali di Filctem, Femca e Uiltec prendono atto del dibattito in corso, anche dopo la conclusione dei lavori della commissione tecnica, ma chiedono anzitutto garanzie. Certezze che secondo i segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania devono riguardare anche il futuro del servizio. I sindacati ritengono fondamentale la costituzione dell’Assemblea territoriale idrica, altrimenti rimarranno “inaccessibili consistenti finanziamenti che potrebbero coprire i progetti di ammodernamento infrastrutturale della rete – dicono – incrementando l’efficienza e la redditività del servizio, contribuendo alla riduzione del suo costo in bolletta”. Quattro componenti su sette della commissione tecnica, compreso il sindaco Lucio Greco, si sono espressi per lo scioglimento anticipato del contratto con Caltaqua, ritenendo sussistere gravi inadempimenti. Le segreterie non prendono posizione, almeno da un punto di vista strettamente normativo. “Al contrario di tanti che vi partecipano – continuano i segretari – non abbiamo le necessarie competenze tecnico-giuridiche per valutare la fondatezza di questa opzione”. Pur cauti, chiedono però di conoscere quali soluzioni verrebbero adottate nel caso di un addio anticipato a Caltaqua. “Coloro che sostengono l’ipotesi della risoluzione – concludono – per trasparenza, dovrebbero pronunciarsi più dettagliatamente sulla natura del nuovo soggetto, pubblico o privato, e sull’ambito territoriale di riferimento. Sarà comunale, provinciale o regionale? Va delineato l’assetto organizzativo da porre in essere all’indomani dell’eventuale rescissione, per garantire continuità lavorativa alle risorse impegnate nel settore e scongiurare alla cittadinanza ulteriori disagi in un servizio di pubblica utilità, senza escludere probabili aggravi di costi”.
I sindacati, in ogni caso, si schierano con i lavoratori di Caltaqua, che nell’ultimo periodo sono vittime di “azioni spregevoli e intimidatorie”.
I lavoratori? Sono stati tutti raccomandati, quindi che diritto hanno rispetto a quelli che non hanno padrini politici?
Eventualmente si rifacciamo nuove assunzioni, garantendo trasparenza e professionalità.
È ora di finirla con questi diritti acquisiti, a discapito di chi magari ha studiato una vita
e si vede fregare il posto di lavoro dai soliti raccomandati.