Gela. Nel settembre dello scorso anno, in un tratto di strada che immette lungo la statale Gela-Catania, forzò un posto di blocco organizzato dagli agenti di polizia del commissariato. Il ventitreenne Giuseppe Sfalanga venne comunque bloccato dagli agenti. A bordo della sua auto c’era un chilo di hashish. Inoltre, durante i controlli, estesi alla sua abitazione e ad altre pertinenze, furono trovate e sequestrate due armi, una delle quali artigianale, e diverse munizioni. Il giovane, rappresentato dall’avvocato Davide Limoncello, fu posto agli arresti domiciliari, monitorato con il braccialetto elettronico. Le indagini a suo carico sono state chiuse. A questo punto, la procura potrebbe decidere per il rinvio a giudizio.
Sentito dal gip, attraverso dichiarazioni spontanee, spiegò che la droga era in parte per uso personale mentre le armi sarebbero servite per la caccia. Una versione che non ha convinto la procura. Un poliziotto, presente al momento del posto di blocco, rimase ferito proprio quando il giovane non si fermò, cercando poi di far perdere le proprie tracce, senza riuscirci.