Gela. L’Unione dei Comuni per la nuova programmazione dei finanziamenti 2021-2027 non è partita sotto i migliori auspici. Le tappe iniziali, lo scorso anno, sono state bruciate e sono stati osservati gli adempimenti previsti, compresa la strategia trasmessa in Regione. Da allora, ben poco si è mosso, seppur si sia insediato il consiglio dell’Unione, con esponenti delle assemblee cittadine di Gela, Niscemi e Butera. Dagli uffici palermitani non arrivano troppi input e l’Unione attualmente non ha una struttura vera e propria. Il sindaco Terenziano Di Stefano ha deciso di convocare i colleghi Conti e Zuccalà. “L’Unione può andare avanti solo se avrà un’organizzazione ben definita – spiega – servono un revisore e un dirigente, anche per il bilancio. Altrimenti, sarà tutto inutile. Senza uno strumento finanziario non si potranno effettuare assunzioni neppure con i programmi che ci stanno consentendo di accedere a questa possibilità. Ognuno deve assumersi una parte di adempimenti e chiederò che i tre Comuni mettano a disposizione un primo ammontare economico, almeno trentamila euro per andare avanti e dare una struttura. In caso contrario, il nostro Comune può anche uscire visto che non serve a nulla un’Unione vuota”.
Di Stefano è pronto a proporre l’ingresso del Comune di Mazzarino “ma solo per i piani di zona e non per i finanziamenti della programmazione 2021-2027”. Non è chiaro, infine, se in settimana si terrà una seduta del consiglio dell’Unione. Il presidente Angelo Di Menza attende di avere in aula i tre sindaci, affinché possano esserci vere certezze sul prosieguo. Va eletto il presidente della giunta e Di Stefano è convinto che sarà necessario un tavolo direttamente in Regione. Il treno della nuova programmazione può assicurare sul territorio finanziamenti per non meno di ottanta milioni di euro. Attualmente, l’orizzonte è reso poco terso da una fitta nebbia burocratica e non solo.
