Gela. “Sono sempre stato il più votato, è chiaro che possa dare fastidio anche in Forza Italia. Io, però, rimango nel partito. Messinese? Farebbe bene a dire chi sono i consiglieri che lo sostengono”. L’ex deputato regionale Pino Federico non sembra affatto intenzionato a mettersi da parte, mentre i forzisti locali aspettano le decisioni del coordinatore provinciale Michele Mancuso. Deve essere scelta la guida cittadina e la decisione potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni. Proprio gli uomini di Mancuso, negli ultimi tempi, sono sulla bocca di molti. Ci sarebbero loro dietro all’imminente ingresso in giunta dell’ex dem Giuseppe Licata. Un’adesione che sembra fare da testa di ponte per gettare le basi di un movimento civico. Una specie di nuova casa politica per chi non trova spazio nei partiti o non si rivede più in quegli schemi, a cominciare da una giunta che di partiti a favore non è ha mai avuti. “Non mi risulta che il gruppo consiliare di Forza Italia abbia parlato con il sindaco o possa essere interessato a sostenerlo – prosegue Federico – siamo sempre stati all’opposizione. Se singoli esponenti o militanti hanno interesse a trattare con la giunta, lo fanno a titolo personale. E’ chiaro che chi sosterrà la giunta, sarà fuori dal centrodestra, anche in vista delle prossime amministrative. Quando si decide di sposare un progetto come quello del sindaco Domenico Messinese e del vice Simone Siciliano, è giusto difenderlo pure alle elezioni. Non siamo noi che chiudiamo la porta, sono loro che si autoescludono”.
L’ex deputato regionale, che continua ad avere i propri riferimenti in consiglio comunale, non risparmia il sindaco Domenico Messinese e qualche alleato in predicato di entrare in giunta. “Ho sempre criticato quest’amministrazione comunale – conclude – il sindaco e i suoi assessori non mi hanno mai convinto su temi fondamentali come la gestione del servizio rifiuti, la vicenda Eni ma anche le scelte amministrative compiute in questi anni. Credo sia arrivata l’ora che Messinese si presenti in consiglio comunale e faccia i nomi dei consiglieri che lo stanno sostenendo. Non si può andare avanti con le riunioni da carbonari”.