Gela. Il carcere di contrada Balate continua a rimanere senza un direttore di ruolo: in realtà, la nomina della dottoressa Laura Brancato sarebbe già effettiva ma l’ex responsabile del penitenziario palermitano Pagliarelli non intende prendere servizio in città.
Per questa ragione, ha deciso di presentare ricorso davanti ai giudici amministrativi del tar. La funzionaria, rientrata dalla sospensione infertagli dopo la condanna ad un anno per aver utilizzato, a fini personali, la linea telefonica del carcere palermitano: si è opposta al decreto firmato dai tecnici del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che la destina proprio alla struttura di contrada Balate.
Il suo insediamento sarebbe dovuto avvenire a fine gennaio, come indicato dai provvedimenti a firma dei responsabili del ministero della giustizia e del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
La direttrice designata, però, non è mai arrivata. Il ricorso depositato dai suoi legali sui tavoli dei magistrati del tribunale amministrativo regionale, comunque, ha generato una prima conseguenza.
I giudici palermitani, infatti, hanno chiesto ai funzionari del ministero della giustizia e a quelli del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di far pervenire l’intera documentazione relativa al caso Brancato.
Sarà necessario, inoltre, cercare di definire l’attuale qualificazione del carcere di contrada Balate: allo scopo di capire se l’assegnazione della direttrice Laura Barancato possa considerarsi adeguata allo standard della struttura.
I tempi, quindi, sono destinati a prolungarsi: intanto, a contrada Balate la direzione ad interim continua ad essere retta, solo per alcuni giorni alla settimana, da una funzionaria della scuola di polizia di Catania.