Gela. Nove presenti in aula al primo appello e sei al secondo. Il venerdì…di passione della giunta si conclude prima del previsto e senza eventuali repliche al sabato. Niente numero legale e la seduta che avrebbe dovuto dare il via libera al fondamentale piano economico finanziario sui rifiuti, da legare alle successive tariffe Tari (previste in aumento), viene rinviata a martedì prossimo, ben oltre il limite fissato del 31 marzo. La giunta, in aula rappresentata dal solo vicesindaco Simone Siciliano, stratega delle scelte sui rifiuti, non ha proprio i numeri per approvare atti “pesanti”, soprattutto per gli equilibri finanziari di un municipio, che fa fatica a reggersi in piedi. Il sindaco Domenico Messinese e i suoi ci hanno provato a mettere su una maggioranza improvvisata, con pezzi di centrodestra e centrosinistra, che rifacendosi alla dottrina dell’”interesse della città”, sembravano intenzionati a mantenere il numero legale e, seppur con numeri asfittici, far passare l’atto. Niente da fare, però.
“La maggioranza non si fa riempendo caselline”. “Il sindaco e il suo vice – dice a caldo il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – ne prendano atto. Volevano costruire una maggioranza non politica ma basata sul riempimento delle caselline, in base agli incarichi concessi ad uno piuttosto che ad un altro. Questa scelta è fallimentare. La politica si fa confrontandosi con i partiti”. Al secondo appello hanno risposto solo il grillino Angelo Amato, gli indipendenti Salvatore Sammito e Maria Pingo, i consiglieri di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso e la futurista Sandra Bennici (per l’occasione presidente di turno). Un’aula ancor più vuota rispetto alla prima chiamata. Salta per l’ennesima volta il piano economico finanziario varato dalla giunta e la Pasqua “politica” della giunta è già…di passione.