Fabbrica Eni in fermento, sit in dei metalmeccanici: Alario, “si vada avanti”

 
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Gela. C’è ancora molta agitazione tra i lavoratori impegnati, sia nell’indotto che nel diretto, della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Questa mattina, gli ex operai Smim e Tucam, insieme ai segretari sindacali di Fiom, Fim, Uilm e Ugl, hanno iniziato un sit in davanti i cancelli dello stabilimento.

Chiedono il rispetto dell’accordo raggiunto davanti al prefetto di Caltanissetta Carmine Valente che prevede il loro assorbimento nell’organigramma di Sicilsaldo ed Ergo Meccanica. Un passo, però, che non è ancora stato mosso. Adesso, gli operai e i sindacalisti Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese denunciano il tentativo di ridimensionare i diritti acquisiti nel corso dell’attività in fabbrica.
Intanto, in attesa delle prossime ore e del consiglio di fabbrica della rsu sindacali dei chimici, il segretario Ugl Andrea Alario chiede un passo indietro ai manager di raffineria. “E’ necessario che la produzione riprenda al più presto – spiega – siamo pronti a qualsiasi azioni di protesa. Gela deve diventare un caso nazionale”.
Il segretario è intervenuto durante il direttivo della sigla convocato d’urgenza dopo le prime indiscrezioni che conducono verso il fermo della produzione almeno fino ad ottobre.

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