Gela. Sebbene ancora e tuttora in presenza delle difficoltà, di varia natura, determinate in massima parte dalla emergenza epidemiologica e dalle sue inevitabili conseguenze, e sebbene tuttora in fase di riorganizzazione e di attuazione della nuova definizione funzionale del sistema dei Parchi archeologici regionali avviata dai decreti istitutivi emanati dal governo regionale nella scorsa estate, il Parco Archeologico di Gela, dopo avere dovuto annullare tutti gli eventi già predisposti e
calendarizzati nel periodo del lockdown, ha riavviato l’attività su più livelli a breve e a medio termine. A medio termine, rientrano le predisposizioni di due avvisi pubblici, in fase di pubblicazione sul sito istituzionale del Dipartimento dei Beni Culturali. Il primo, previo parere positivo rilasciato dalla Soprintendente Daniela Vullo nella qualità di Commissario Straordinario del Comitato tecnico Scientifico del Parco, rivolto alle Associazioni di volontariato culturale riconosciute a livello regionale o nazionale, per la collaborazione, su base progettuale, nella gestione di tutti i siti di competenza del Parco, in un’ottica di ancoraggio e potenziamento sia della valorizzazione dei siti sia del riconoscimento del prezioso contributo degli operatori culturali e dell’associazionismo nobilmente impegnato e qualificato nel settore. Il secondo che, in atto, è un pre-avviso, di più ampio respiro rivolto ad operatori di vario genere anche privati, che coinvolge anche i Gal, per la realizzazione, fra l’altro, di un sistema ricettivo diffuso aggregato dei siti del Parco dislocati nel territorio dei comuni della ex Provincia regionale di Caltanissetta e la gestione delle aree archeologiche e minerarie di competenza del Parco, in un’ottica di “messa in produzione, capovolgendo i punti di debolezza di quello che morfologicamente potrebbe essere definito un territorio mesopotamico in punti di forza e di ripresa socio-economica di un contesto già fortemente provato e sofferente. Entrambi rientrano in una forte e decisa azione di apertura nei confronti della partecipazione attiva e fattiva delle realtà associative, di cittadinanza attiva, di tensione collaborativa con le realtà più qualificate della società civile ed economica, in una visione di impegno collettivo alla valorizzazione complessiva del patrimonio culturale e dei luoghi di cultura (siti, musei, aree demaniali) quali giacimenti di ricchezza e bellezza, da curare, promuovere, fare respirare. Senza deleghe in bianco, senza sorta di deresponsabilizzazione delle attività istituzionali del Parco che, viceversa, si rafforzano e che continueranno ad essere svolte, in uno all’esercizio principe della tutela sempre affidato alla Soprintendenza, a garanzia dell’impegno continuo e superiore di cura del patrimonio di inestimabile valore che custodisce e, seppure fragile e delicato. Nel breve termine, l’azione del Parco si è potenziata, soprattutto, mediante la collaborazione con le amministrazioni comunali dei due principali centri della provincia. A Gela già sottoscritto il Protocollo d’Intesa con durata biennale per la concessione in uso provvisorio delle Mura Timolontee e di una area di Bosco Littorio, ospiti di eventi di varia natura compatibili con la destinazione culturale del sito (spettacoli di prosa, di musica, e vario intrattenimento) che diano la possibilità di una seppure faticosa ripresa dello svago “a cielo aperto” nelle sere di una estate così gravata da incertezza e gravi problematiche sociali, economiche ed anche psicologiche, in un luogo che testimonia il passato ma che deve essere ancor di più proiettato nel futuro.
Ma la collaborazione non si esaurisce nella predisposizione di un mero cartellone di eventi estivi: si è voluto andare oltre, prevedendo l’eventuale uso dell’area archeologica a fini didattici, così come già fortemente indicato nelle disposizioni ministeriali relative all’apertura del nuovo anno scolastico e divulgativi. Tutti intorno ad un sito che entra in rapporto osmotico con il territorio. Anche nel capoluogo, si è avviata una fattiva collaborazione con l’amministrazione comunale. Il Direttore del Parco, Luigi Maria Gattuso ed il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, stanno definendo modalità e attività nel reciproco impegno alla valorizzazione, in particolare, del Parco Archeologico di Palmintelli, sito nel cuore della città, di recente vittima di un incendio che, seppure abbia causato fortunatamente danni contenuti, ne ha comunque ritardato la prevista apertura che si auspica di realizzare in tempo per l’avvio di una stagione di eventi estivi, occasione di recupero di un luogo urbano unico, dalle grandi potenzialità attrattive e di effettiva fruizione pubblica, locale e internazionale che potrà essere perseguita, tuttavia, con la consapevole collaborazione di una campagna di promozione mediante tutti i mezzi di comunicazione (on line, televisivi, radiofonici, cartacei, istituzionali e di stampa) messi a disposizione da tutti i soggetti interessati. Per garantire uno sguardo attento e incisivo nella predisposizione degli eventi che dovrebbero avviarsi a breve e per i quali si sta lavorando al ripristino delle condizioni ottimali dell’ambientazione complessiva del parco, il direttore ha ritenuto di individuare, per la prima volta nella storia dell’organizzazione di eventi in un sito dei beni culturali della provincia, la figura del direttore artistico dando incarico, a titolo esclusivamente gratuito, a Giuseppe Speciale, professionista noto per la sua esperienza nel campo, presenza attiva già dalle fattive collaborazioni con l’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico, ente soppresso nel 2005 ma principale protagonista di tutte le manifestazioni, incluse la Settimana Santa e il Settembre Nisseno, delle quali è stato artefice, unico organizzatore e finanziatore. A Giuseppe Speciale dunque, nella qualità di Direttore Artistico del Parco Archeologico Urbano di Palmintelli, il compito di predisporre il cartellone di eventi, tra cui l’atteso ritorno dei Teatri di Pietra, integrati da spettacoli di prosa impegnata, di prosa leggera e di musica live, che inaugurerà l’apertura del sito, in una sfida contro il tempo, contemperando le restrittive ma necessarie e indispensabili misure di contenimento e la qualità di eventi che possano creare, dentro e fuori dal Parco, un’atmosfera di bellezza ed accoglienza per quanti vogliano assistere e partecipare all’attesa apertura dei cancelli, per troppo tempo chiusi, di uno dei luoghi più suggestivi, interessanti e singolari
della città.