“Eni riparta o addio alle estrazioni”, Crocetta e sindacati diffidano l’azienda

 
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Una protesta di operai dell'indotto Eni davanti ai tornelli dello stabilimento

Gela. Un incontro urgente, in nottata, si è svolto a Palermo davanti al presidente della regione Rosario Crocetta. Al centro della riunione che ha anticipato il consiglio comunale che si terrà questa mattina, il caso della raffineria di contrada Piana del Signore.

Al tavolo, erano presenti i sindacalisti del settore chimico, metalmeccanico ed edile di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
“L’Eni – hanno detto il presidente e i sindacalisti – deve rispettare l’accordo da settecento milioni di euro per riavviare le linee dello stabilimento gelese. In caso contrario, salta ogni intesa sulle concessioni minerarie, compresa quella appena conclusa con Assomineraria”. Eni viene messo in mora, o si investe facendo ripartire la fabbrica di contrada Piana del Signore oppure salta tutto: sindacato e governatore rimandano al mittente qualsiasi forma di ricatto da parte della multinazionale degli idrocarburi.

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