Gela. Un vertice a Roma, al ministero dello sviluppo economico, per fare il punto della situazione intorno all’entrata in vigore del decreto per l’area di crisi complessa. “E’ un incontro chiesto dall’amministrazione comunale”. La data ufficiale è già stata fissata per il 15 settembre. Al tavolo, però, siederanno soltanto i tecnici degli uffici ministeriali interessati e i rappresentanti dell’amministrazione comunale. La conferma arriva anche dall’assessore Simone Siciliano che, dal momento dell’insediamento della giunta del sindaco Domenico Messinese, segue l’intera vicenda degli investimenti Eni in città dopo il protocollo d’intesa dello scorso novembre. “Si tratta – spiega – di un incontro che abbiamo chiesto espressamente durante l’ultimo viaggio a Roma fatto insieme al sindaco. In questo modo, cercheremo di capire quali strade bisognerà intraprendere per evitare che questo decreto così come l’accordo di novembre non finiscano nel dimenticatoio o, comunque, non si concretizzino del tutto. L’assenza delle parti sociali? L’incontro è stato chiesto dall’amministrazione comunale. Non ci sono particolari problemi. E’ soprattutto una riunione tecnica”.
“Non avevamo deciso di intraprendere un percorso unitario?”. La convocazione romana dell’amministrazione comunale che dovrebbe vedere anche la partecipazione del presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia non sembra, però, aver soddisfatto i sindacati. Il vertice a due, ministero-giunta, sta creando dei malumori soprattutto tra i sindacati del settore chimico. “Abbiamo saputo solo per vie traverse di questa convocazione al ministero dello sviluppo economico – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – non capisco il perché dell’esclusione dei sindacati e delle parti sociali. Sia a livello ministeriale che durante le riunioni alla regione e in prefettura era stato deciso di condurre un percorso unico”.