Gela. E’ scontro aperto tra crocettiani e grillini. I lavori al porto rifugio, tra link
di pubblicazione e pesanti accuse, si tingono di politica, soprattutto in vista delle prossime regionali.
“Hanno perso un’occasione per stare zitti”. Per i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, la notizia dell’avvenuta pubblicazione della gara d’appalto per la caratterizzazione delle sabbie è una semplice bufala, orchestrata dal presidente Crocetta e dai “figuranti” a suo servizio, ovvero il vicario di gabinetto Enrico Vella e il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta. I due, però, non ci stanno e attaccano i cinquestelle. Il link della contesa è il seguente http://ted.europa.eu/udl?uri=TED:NOTICE:294693-2017:TEXT:IT:HTML. Insomma, la gara per la caratterizzazione è stata pubblicata. “I grillini hanno perso un’occasione per stare zitti – dice Vella – purtroppo per loro, i lavori al porto rifugio, dopo oltre trent’anni, proseguono e noi non abbiamo alcuna intenzione di prendere in giro la città come, invece, hanno fatto loro che, prima, hanno fatto passare il sindaco Domenico Messinese come il migliore di tutti i tempi e, poi, lo hanno mollato dopo il taglio dei loro assessori. C’erano cinque giorni di tempo per pubblicare il bando e così è stato fatto”. Neanche il capogruppo dem Vincenzo Cirignotta ha preso bene l’affronto politico arrivato dai banchi dei grillini. “I cinquestelle, è sotto gli occhi di tutti, sono a servizio del duce di Caltanissetta – attacca – per questa ragione, non sanno far altro che dire no e prendere in giro la città. La gara è pubblica. Nonostante questo, loro continuano a mentire. Come mai il consigliere Virginia Farruggia, componente del tavolo di lavoro sul porto rifugio, a Palermo non si lamenta mai e sembra quasi amica di Crocetta e a Gela passa alla contestazione anche su fatti oggettivi. Deve dimettersi immediatamente dal gruppo di lavoro. Ai grillini consiglierei di darsi a vita privata, abbandonando la politica almeno per i prossimi anni”. Sullo sfondo del porto rifugio, si affilano le armi politiche di una campagna elettorale, quella per Palazzo d’Orleans, quanto mai al veleno. Cancelleri e Crocetta sono in corsa e si vede.