Gela. Lo scorso febbraio, i tecnici di Palazzo di Città avevano dato il loro via libera alla firma dei primi rogiti notarili. Le firme bloccate. La vicenda dei 94 alloggi di Villaggio Aldisio che, almeno sulla carta, dovrebbero passare nell’esclusiva proprietà dei residenti, si complica ulteriormente. Addirittura, sono già stati depositati alcuni ricorsi davanti ai giudici civili del tribunale. Si tratta di appartamenti, un tempo di proprietà dello Iacp di Caltanissetta, e ritornati nella disponibilità del Comune che avrebbe dovuto trasferirli alle famiglie che ci vivono da decenni. La gran parte dei residenti ha già versato per intero la somma richiesta da Palazzo di Città che, negli scorsi anni, aveva incassato il 75% dell’intero importo. Il passaggio di proprietà e i relativi rogiti, però, rimangono bloccati. Mancano sia la trascrizione della delibera di acquisizione al patrimonio comunale degli immobili sia l’iscrizione delle aree tra quelle a destinazione demaniale: atti essenziali per procedere alla firma. Così, le prime famiglie hanno deciso di rivolgersi ai giudici e, assistite dall’avvocato Anna Comandatore, chiedono di ottenere, tra le altre cose, un risarcimento rispetto a ciò che è già stato pagato.
Le vasche da mettere in sicurezza. Le anomalie riguardano anche le vasche di accumulo che, negli scorsi anni, finirono sotto sequestro a causa della tragica morte di un operaio impegnato nei cantieri di riqualificazione della zona. Dopo il dissequestro disposto dai magistrati della procura, stando ai residenti e ai loro legali, non si sarebbe provveduto alla messa in sicurezza. Al posto dei portelloni in metallo, ci sono soltanto tavole di legno provvisorie. I residenti, dopo svariate richieste, non sembrano intenzionati a sostenere le spese di una complessiva messa in sicurezza.