Donegani alle urne con tre liste, “contro le accozzaglie e i dinosauri dei partiti”

 
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Miguel Donegani

Gela. Ormai sembra chiaro che la corsa per le urne di giugno vedrà la presenza dell’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, con il supporto delle liste della prima ora, “PeR”, Sinistra italiana e “#2029”. Il Pd va verso l’agorà che ha fondato insieme a grillini e civici, quindi a sostegno di Terenziano Di Stefano. Per Donegani, si conforma, sia nell’area progresista sia in quella bicefala del centrodestra, la tendenza alle “accozzaglie elettorali”. “Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni è stato veramente imbarazzante. Si sono finalmente delineati gli schieramenti a sostegno dei vari candidati a sindaco. I cittadini hanno potuto notare con i loro occhi quali accozzaglie di sigle e partiti si siano create, al solo scopo di vincere le elezioni, ma senza un vero programma elettorale condiviso. Accozzaglie condannate alla ingovernabilita’ – dice – che imploderanno il giorno dopo le elezioni. Poi ci siamo noi con un progetto chiaro. Abbiamo parlato sempre e solo di programmi e temi che interessano i cittadini, non di alchimie e giochetti elettorali che interessano solo ai partiti e a chi li dirige”. Donegani si mantiene con le mani libere, anche rispetto ai dem. “Dietro di me non vedrete mai nessun puparo, non ne ho mai avuti, neanche nel mio partito, e mai ne avrò ed e’ questo il motivo per cui corro da solo con le mie due liste a sostegno. Altri pensano che collezionare sigle e partiti possano loro garantire l’elezione, ma io la penso diversamente”, aggiunge.

Richiama precedenti del passato. “Gli elettori saranno chiamati a scegliere il sindaco che ritengono più competente e soprattutto credibile, a prescindere dal numero delle liste che lo sostengono. I risultati delle elezioni comunali di Palermo del 2012, sono chisri. Le due liste a sostegno di Leoluca Orlando presero il 15 per cento dei voti, il candidato sindaco prese il 47 per cento dei voti, ovvero trentadue punti percentuali sopra le liste. Come tutti sappiamo, vinse le elezioni al ballottaggio – dice inoltre – se è successo a Palermo, che è una città molto più grande, può succedere anche a Gela, dove del resto è già accaduto nel 2015. Quindi, vento in poppa”. Nuovamente, rilancia sulle nomenclature di partito. “Ci aspetta una campagna elettorale bellissima, punteremo sulla nostra competenza e sulla contrapposizione alle accozzaglie e ai vecchi dinosauri che tengono in ostaggio i partiti. Di questo parleremo in campagna elettorale. Avremo dalla nostra parte – conclude – il voto popolare, che sono sicuro ci premiera’, così come nel 2012 è successo a Palermo e nel 2015 a Gela. Quindi tutti a lavoro”.

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