Gela. Fabio Greco è affetto da disturbo della personalità. La sua è mente distorta ed è tipo schizoide. Lo ha ribadito il professore Salvatore Bruno, criminologo e perito nominato dal Gup Veronica Vaccaro. Greco ha ucciso la madre adottiva, Iolanda Di Natale, il 22 agosto del 2012. A distanza di quattordici mesi il processo con il rito abbreviato è ad una svolta.
Ieri il Gup del tribunale ha rigettato la richiesta di una perizia collegiale avanzata dall’avvocato di parte civile, Flavio Sinatra, e dal sostituto procuratore Antonio D’Antona.
Nell’udienza di ieri c’è stato un lungo confronto tra il perito Bruno e le parti. Il criminologo ha esposto la sua analisi dopo aver più volte incontrato Greco in carcere.
La perizia ha stabilito che l’uomo aveva un totale vizio di mente al momento di uccidere la madre. Una relazione che si discosta da quelle depositate dello psichiatra Franco Lauria, e della psicologa Emanuela Oliva, nominati rispettivamente dall’avvocato Giacomo Ventura (difensore di Greco) e dalla procura. Entrambi hanno scritto che l’imputato è affetto da melanconia maniacale.
Dallo studio di Bruno è emersa una carenza affettiva atavica in Greco, soggetto che il medico definisce psichiatricamente pericoloso per la sua vocazione alla violenza. L’imputato poteva anche soffrire di allucinazioni e che prima di compiere l’assassinio abbia potuto procurarsi bruciature in viso e nei capelli come rito purificatorio. Le persone vicine a Greco hanno confermato che il giovane alternava fasi di eccitazione a depressione, compreso isolamento. L’imputato non ricorda le fasi dell’omicidio e già quando venne arrestato sembrava non rendersi conto di aver compiuto un atroce delitto.