Gela. Bilanci in rosso e mezzi, spesso, fuori norma. L’Azienda siciliana trasporti è diventata, nel tempo, l’esempio della cattiva gestione del sistema locale di mobilità pubblica.
L’analisi giunge direttamente dal sindacato che, in questi mesi, ha seguito le vicende del gruppo.
“Quest’azienda – dice il segretario della camera del lavoro Ignazio Giudice – si è approfittata della città”. Corse insufficienti e tratte soppresse: i problemi, di certo, non mancano.
Nelle ultime settimane, gli agenti di polizia municipale hanno ispezionato diversi mezzi utilizzati per coprire il servizio: così, sono stati scoperti autobus non revisionati e, addirittura, con sistemi frenanti fuori uso.
L’esito degli accertamenti ha generato la dura reazione del comandante della polizia municipale Giuseppe Montana: contrariato dall’atteggiamento assunto dai dirigenti Ast.
“Da quando il centro di riferimento è diventato Modica – spiega Pino Lombardo della Filt Cgil – sono iniziati i problemi. I dirigenti dell’Ast, almeno sulla carta, sembrano voler dismettere. Non sono interessati neanche ai 25 mila euro mensili d’incasso che si registrano in questo periodo. Allo stesso tempo, però, si sono impegnati a riattivare tratte come quella di Borgo Valentina e Lungomare”.
Le riduzioni, destinate a non influire sui 29 lavoratori in servizio, pesano soprattutto sull’efficienza dell’intero servizio: in pochi anni, si è passati da un totale annuo di 540 mila chilometri percorsi a poco meno di 370.
A pagarne le conseguenze, come confermato da Giuseppe Grasso dello Spi pensionati, sono gli anziani che non riescono a spostarsi da un quartiere all’altro.