Gela. “Il disegno politico dietro a quanto accaduto sulle commissioni è chiaro. Hanno voluto isolare un gruppo di consiglieri fondamentale per il sindaco Lucio Greco”. Il centrista Salvatore Incardona non vede nulla di casuale nel voto che ha aperto l’ennesima falla tra le fila dei pro-Greco. In serata, si terrà un nuovo incontro di maggioranza, ma gli strascichi di martedì si fanno sentire tutti. “L’Udc ci ha messo sempre la faccia – dice – lo abbiamo fatto anche spiegando che non abbiamo problemi rispetto alle scelte che la Regione sta facendo su Timpazzo. Altri, invece, si nascondono dietro il voto segreto sulle nuove commissioni. Ormai, è di moda dire che nessuno agisce per le poltrone, ma poi i fatti dicono cose differenti. Personalmente, ritengo che il voto segreto non andava concesso. Ormai, gli scontenti usano questi mezzucci, piuttosto che parlare apertamente con gli alleati. Quando si sono tenute riunioni di maggioranza, mai nessuno ha detto espressamente di non condividere alcune scelte. Non ho mai visto una squadra di calcio che per dissapori con l’allenatore entra in campo decidendo di farsi un autogol – continua – tutto questo è assurdo. Se ci sono problemi, basta riferirlo, senza nascondersi”. Incardona, insieme a consiglieri molto vicini a Greco, come Romina Morselli, Valeria Caci e Giuseppe Morselli, farà parte della commissione affari generali. Per molti osservatori, sarebbe questo lo “sgarro” politico più grave che il voto di martedì ha concretizzato, proprio a danno dei fedelissimi del primo cittadino.
“Non sono affatto dispiaciuto di far parte della commissione affari generali – dice ancora Incardona – anzi, mi consentirà di conoscere e approfondire i tanti problemi dei quartieri. E’ evidente, però, che è stato colpito proprio il gruppo più vicino al sindaco”. Anche questi aspetti, probabilmente, usciranno fuori nel dibattito di questa sera, che già si preannuncia decisamente acceso.