Discariche industriali, tempi stretti per progetti: ritorna ipotesi di società esterne?

 
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Sopralluogo in una delle ex discariche industriali

Gela. Le ex discariche industriali di Cipolla e Marabusca, mai bonificate, sono siti che per anni hanno atteso interventi. Negli ultimi mesi, almeno per la messa in sicurezza, c’è stata un’accelerazione. La Regione ha confermato i finanziamenti, con somme messe a disposizione dal Ministero della transizione ecologica. Circa dieci milioni per Cipolla e tredici per Marabusca. In entrambi i casi, i protocolli conclusi dalla Regione e dall’amministrazione comunale prevedono che l’ente attuatore sia Palazzo di Città. In sostanza, spetterà al municipio coordinare tutte le fasi, rispettare la tempistica e definire i progetti esecutivi. Ad inizio settimana, sul finanziamento per Cipolla, l’assessore regionale Daniela Baglieri ha spiegato che il progetto esecutivo dovrà essere definito e trasmesso a Palermo entro i prossimi sei mesi. Scadenze sicuramente molto strette, per un municipio dove scarseggia il personale e gli uffici sono già oberati. L’amministrazione comunale non vuole assolutamente andare incontro a passi falsi, che potrebbero far perdere i finanziamenti. Il senatore grillino Pietro Lorefice, che ha seguito gli iter romani di queste procedure, molto complesse, non appare per nulla convinto dal fatto che la Regione abbia demandato tutto a Palazzo di Città. Parla di “enorme criticità”, proprio perché sa che gli uffici comunali fanno fatica a gestire tutte le procedure che si sovrappongono, comprese ora anche quelle per la messa in sicurezza delle due ex discariche industriali. Il termine di sei mesi, per chiudere il progetto esecutivo, non è affatto cosa semplice da rispettare, almeno in queste condizioni. L’amministrazione comunale, per evitare sgraditi inciampi, pare stia sondando strade alternative. Si potrebbe chiedere l’intervento di società esterne, specializzate nella progettazione. Potrebbero esserci incontri già nelle prime settimane di settembre. Sarebbe questa la soluzione per evitare di finire contro il muro di una burocrazia comunale, che fa fatica ad avere le giuste risorse, in termini di personale. Sulla progettazione, in questi due anni, sono state tante le ipotesi.

Sembrava che l’amministrazione comunale potesse optare per una struttura unica, attraverso la Ghelas Multiservizi, anche se poi non c’è più stato un vero riscontro. Subito dopo l’insediamento, fu il presidente della commissione sviluppo economico Rosario Faraci a sottolineare la necessità di avere un interscambio con società altamente specializzate, attraverso bandi pubblici. Ora, la questione si ripropone e l’amministrazione comunale si starebbe indirizzando verso una soluzione, ritenuta più in linea con le esigenze del Comune, che ha bisogno di chiudere le progettazioni, per non rinunciare ai finanziamenti. Interlocuzioni potrebbero aprirsi anche con Eni, ma non c’è nulla di confermato. Negli scorsi giorni, uno degli alleati di riferimento del sindaco Lucio Greco, il deputato regionale Michele Mancuso, tra le altre cose ha parlato della necessità di rafforzare le interlocuzioni proprio con Eni, ritenuto un soggetto economico ancora strategico per l’intero territorio.

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