Gela. Sono stati diversi finanzieri in servizio durante le attività di appostamento a ricostruire le indagini svolte nei confronti del dipendente comunale Saverio Di Blasi, a processo per presunti casi di assenteismo. I militari hanno ricordato i controlli nei pressi dell’ufficio comunale, nel quale era in servizio Di Blasi. Era stato trasferito nella zona del lungomare Federico II di Svevia, ma secondo le accuse avrebbe più volte lasciato il luogo di lavoro, senza autorizzazioni. Vicende che la difesa, analizzando i rapporti delle forze dell’ordine, è tornata a contestare. Come ha spiegato l’avvocato Salvo Macrì, nell’interesse del dipendente del municipio, ci sarebbero state uscite sempre autorizzate o comunque segnalate ai funzionari responsabili del settore. I testimoni, sono stati sentiti davanti al giudice Miriam D’Amore e hanno risposto anche alle domande del pm Pamela Cellura e del legale di parte civile, l’avvocato Flavio Fiorenza, che rappresenta il Comune. L’ente si è costituito nel giudizio avviato contro il dipendente.
Anche nelle fasi precedenti, la difesa ha sempre spigato che ci sarebbero state tutte le annotazioni necessarie nei relativi registri e gli spostamenti tracciati dai finanziari sarebbero stati segnalati dall’imputato. La difesa non ha mai nascosto le denunce presentate da Di Blasi, che in quel periodo sarebbe stato vittima di mobbing.