Gela. A distanza di nove giorni dall’intervento chirurgico di tonsillectomia e adenoidi le è stato estratto un batuffolo di garza dalla gola.
La vittima del presunto caso di malasanità, presso il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”, è una bambina di cinque anni. Ad accendere i riflettori sulla vicenda è stato Salvatore Lo Vivo, padre della piccola e metronotte che effettua il servizio di vigilanza armata proprio tra le corsie dell’ospedale. Secondo l’uomo, i medici, avrebbero dimenticato il batuffolo utilizzato, durante l’intervento chirurgico, come tampone. Non è chiara l’esatta dinamica dei fatti. Infatti, il tampone, potrebbe essere stato inserito successivamente all’intervento, per le medicazioni di routine. Sulla vicenda il direttore del presidio ospedaliero di via Palazzi ha avviato un’indagine interna. “Stiamo cercando di ricostruire la vicenda – assicura il direttore Luciano Fiorella – Vogliamo comprendere cosa è realmente accaduto e se ci sono eventuali responsabilità del nostro personale”. La bambina da alcuni giorni lamentava problemi di respirazione. Ieri i genitori hanno deciso di tornare in ospedale. I medici del Pronto soccorso, che si sono accorti del tampone, hanno disposto il trasferimento presso il reparto di Otorino dove è stato rimosso il tampone di garze. “Mia figlia si sentiva soffocare – riferisce Salvatore Lo Vivo – Non ho creduto ai miei occhi quando i medici le hanno estratto l’ingombrante tampone di garze. Non posso tacere. Ho deciso di segnalare questo episodio affinché non si ripetano più questi episodi. Abbiamo davvero temuto il peggio. Sicuramente dobbiamo ritenerci fortunati per la dinamica dei fatti”.