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Di Stefano spinge sul "modello Provincia" ampio: FI e Mancuso forti su Tesauro nel derby con Conti

Gela. Sarà un fine settimana di contatti frenetici e incontri per chiudere il cerchio intorno alle liste da depositare entro lunedì mattina. I tre candidati alle elezioni provinciali di secondo livell...

A cura di Rosario Cauchi
05 aprile 2025 16:42
Di Stefano spinge sul "modello Provincia" ampio: FI e Mancuso forti su Tesauro nel derby con Conti - Di Stefano insieme ad assessori e consiglieri di maggioranza
Di Stefano insieme ad assessori e consiglieri di maggioranza
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Gela. Sarà un fine settimana di contatti frenetici e incontri per chiudere il cerchio intorno alle liste da depositare entro lunedì mattina. I tre candidati alle elezioni provinciali di secondo livello, da giorni ormai, sono impegnati in maniera costante. Il sindaco gelese Terenziano Di Stefano, alla guida di una coalizione prevalentemente progressista e civica, e i primi cittadini di Caltanissetta e Niscemi, Walter Tesauro e Massimiliano Conti, entrambi di area centrodestra, sono stati assorbiti da diversi incontri nei vari Comuni del territorio. Per Di Stefano, la lista è sostanzialmente definita, in attesa solo di capire se potranno esserci innesti dell’ultima ora. Sembrava infatti che potesse farne parte l’ex candidato a sindaco di Caltanissetta, il consigliere comunale Annalisa Petitto. Pian piano questa eventualità ha perso consistenza. “Area civica”, il gruppo della stessa Petitto, ha comunicato che non ci saranno esponenti candidati alle urne di fine aprile. Il gruppo valuterà chi appogiare tra i sindaci in lizza per la presidenza. Le evoluzioni politiche a Caltanissetta, così come quelle gelesi, incidono e non poco. I due Comuni più grandi del territorio sono gli unici di prima fascia nel riparto ponderato dei voti destinati ai tre contendenti. Avere sostegno dai consiglieri nisseni e da quelli gelesi è essenziale per portarsi avanti. Di Stefano, Tesauro e Conti lo sanno molto bene. Come abbiamo riferito, il sindaco e i suoi alleati insistono parecchio sul richiamo alla rappresentanza del territorio e seppur in modo non esplicito si rivolgono all’opposizione consiliare, proprio per mettere da parte la collocazione di partito e puntare su aspetti più legati al peso territoriale. Se Pd, M5s, l’area civica di “Una Buona Idea” e “Mazzarino lab”, sono certamente con Di Stefano, c’è da vagliare con attenzione le mosse dei renziani di Italia Viva (che sul territorio contano su quattro consiglieri) e dell’Mpa, alleato del primo cittadino gelese in giunta e con diversi esponenti d’area sparsi nei Comuni, compreso quello di Caltanissetta. In Regione, sono nel centrodestra del presidente Schifani. Non è da escludere che sia i renziani, almeno in municipio dove sono opposizione al “modello Gela”, sia gli autonomisti, possano alla fine far prevalere il peso della rappresentanza del territorio, per dare più chanche alla città nell’ente provinciale. Tutte le opzioni rimangono aperte. Il sindaco nisseno Walter Tesauro e il suo riferimento di testa, ovvero il parlamentare Ars Michele Mancuso, possono contare su una batteria di consiglieri, prevalentemente di bandiera forzista, che pare abbia numeri importanti. Tra questi, dovrebbe esserci Gabriele Pellegrino, in consiglio sotto il simbolo di “Avanti Gela” ma per le provinciali, probabilmente, tra gli azzurri. Un’eventuale conferma, con la sua discesa in campo per il consiglio provinciale, potrebbe avvicinarlo ancora di più all’adesione a FI. Nell’assemblea cittadina gelese, è evidente che le sue scelte sono spesso in linea con quelle di un altro forzista, il vicepresidente del consiglio comunale Antonino Biundo, che però non sarà allo start delle provinciali. A Palazzo di Città, ci sono poi consiglieri indipendenti che fino a ora non si sono sbilanciati. Antonella Di Benedetto e Cristina Oliveri, sono all’assise civica nelle file del gruppo misto, entrambe provenienti da liste civiche e senza partiti alle spalle, almeno fino a questo momento. I cuffarini della Dc si sono schierati con Conti (in lista per le provinciali ci sarà il consigliere del partito Armando Irti) così come i meloniani di Fratelli d’Italia, che saranno rappresentati per il consiglio provinciale, tra gli altri, dal presidente della commissione consiliare cultura Sara Cavallo. Tutti rispetteranno i posizionamenti dei partiti oppure si darà precedenza alla città e alla rappresentanza nell’ente provinciale? I rapporti tra i competitor per la presidenza e i singoli consiglieri potrebbero diventare una componente importante. Il primo cittadino niscemese Massimiliano Conti, sostenuto da Lega, FdI, Dc e Noi Moderati, potrebbe presentarsi con due liste, cercando di attirare inoltre le preferenze di chi non è schierato o ancora dei sindaci del Vallone, che dovrebbero depositare una loro lista ma senza giocarsi la carta del candidato alla presidenza.

Nel centrodestra, il risultato delle provinciali potrebbe consolidare il ruolo di Mancuso e di Forza Italia, qualora dovesse arrivare la vittoria di Tesauro. Conti punta molto sull’appoggio della  Lega e sulla fiducia riposta nei suoi confronti dal riferimento regionale dei salviniani Luca Sammartino. C’è chi ritiene che il sindaco di Niscemi voglia fare le prove generali, con l’obiettivo delle prossime regionali. Sammartino ambisce a un esito che gli consenta di prendere piede nel territorio locale, in un derby tutto interno alla maggioranza del governo regionale. Di Stefano, così come accaduto alle amministrative gelesi, sembra convinto che il “modello Provincia”, progressista, civico e con l’eventuale sostegno di forze che daranno priorità alle esigenze territoriali, possa avere la meglio, sfruttando pure le chiare divisioni interne al centrodestra. Il parlamentare regionale M5s Di Paola, i dirigenti dem, i civici e chi si muove per ora sottotraccia, stanno cercando di strappare consensi tra i consiglieri della provincia per arrivare al risultato.

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