"Di Stefano può vincere provinciali, bilancio fondamentale", Orlando: "Bene fronte compatto, Mpa? Sembra restio"
Orlando poteva essere uno dei candidati al consiglio provinciale. “Ho fatto un passo indietro in favore del consigliere Cuvato – precisa – penso che la coalizione debba avere la precedenza”

Gela. Il centrosinistra che fino a qualche anno fa, in città, appariva a pezzi, in questo periodo i pezzi inizia a rimetterli insieme, nel progetto del sindaco Di Stefano, civico che sta ottenendo parecchio credito proprio dall'area progressista. Il “modello Gela” delle amministrative ha messo insieme Pd e Movimento cinquestelle, oltre ai civici che sembrano proiettati in un'area progressista e riformista, che fa leva sul territorio. Chiaramente, per vincere le amministrative ci sono voluti accordi ulteriori, con entità non collocate in questo contesto politico. Però, il nucleo centrale del progetto del sindaco è appunto con i colori dei suoi civici e con quelli dei progressisti. Lo stesso vale per il “modello Provincia”, lanciato per competere alla presidenza dell'ente, con urne aperte solo ai primi cittadini e ai consiglieri comunali. A questa nuova agorà, rilanciata dopo l'esordio dello scorso anno, si sono già uniti Italia Viva e i nisseni di “Area civica”. Avevano detto sì gli stessi dem e i pentastellati, così come tanti gruppi fuori dai partiti, in città e in altri Comuni. Di Stefano ha parlato di un “vero progetto di rilancio dell'ente provinciale e non di una guerra interna come accade invece nel centrodestra”. Sicuramente, la vittoria delle amministrative dello scorso anno è stata possibile con il contributo importante del Pd, che sostiene Di Stefano pure nel “modello Provincia”. “Io penso che il sindaco Di Stefano abbia la possibilità di vincere e ottenere la presidenza della Provincia – dice il capogruppo consiliare dem Gaetano Orlando – ci sono divisioni nel centrodestra mentre Di Stefano ha un progetto unitario e solido. Spero possa vincere e dare una svolta all'ente provinciale, con riflessi importanti sulla nostra città”. Orlando poteva essere uno dei candidati al consiglio provinciale. “Ho fatto un passo indietro in favore del consigliere Cuvato – precisa – penso che la coalizione debba avere la precedenza”. Una decisione simile la prese lo scorso anno, quando si trattò di individuare il presidente del civico consesso. Alla fine, la spuntò l'esponente M5s Paola Giudice. Per il capogruppo del Partito democratico e più in generale per i vertici dem, l'obiettivo di questa fase, oltre a quello meramente politico, è soprattutto l'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato. “E' la madre di tutte le delibere – sottolinea Orlando – approvando il bilancio avremo la possibilità di ridurre le tasse e dare più servizi, cercando di uscire prima possibile da un difficile dissesto. I nuovi revisori saranno una garanzia per concludere prima possibile. Dopo l'approvazione del bilancio, ci saranno maggiori spazi su più versanti, politici e amministrativi”. Il consigliere del Pd sembra credere a un centrosinistra locale ricompattato, mettendo da parte le tante divisioni maturate negli anni. “Fa piacere che ci siano partiti, prima distanti, ma adesso vicini al progetto in corso – continua – se l'avvocato Cafà dovesse entrare in consiglio comunale, così come stabilisce la sentenza, sarà un rinforzo per il centrosinistra. In passato, ho avuto modo di lavorare insieme a lui in altre esperienze consiliari e amministrative, sarebbe un valore aggiunto. Donegani? Io pensavo potesse sostenere Di Stefano al ballottaggio. Se ci sarà un avvicinamento, nel progetto per le provinciali, che ben venga. Ritengo che stia lavorando pure per le regionali. Il progetto è di un fronte unico e compatto, come dice spesso l'onorevole Di Paola. L'Mpa? Mi sembra che almeno per le provinciali gli autonomisti siano abbastanza restii ad appoggiare il sindaco”.