Di Stefano e i civici mostrano i muscoli: con la rete partiti avvisati ma l'alleanza serve a tutti
Di Stefano, in questo periodo, sta alzando i giri del motore politico. L'elezione alla guida dell'Ato idrico, il pugno duro nei rapporti con i vertici di Srr4 e Impianti Srr, e la volontà chiara di dirigere i tempi della verifica interna al "modello Gela"
Gela. La priorità, come è stato più volte ribadito in ogni sede, istituzionale e non, l'ha data alle scadenze amministrative più stringenti, in primis quella del bilancio stabilmente riequilibrato, che si appresta all'approdo in aula consiliare. Ragioni che hanno spinto il sindaco Terenziano Di Stefano a posticipare qualsiasi verifica politica. Il “modello Gela”, che un anno fa si impose alle amministrative, non ha mutato troppo i propri connotati politici e i pezzi che lo compongono, più o meno di buon grado, hanno accolto la volontà del primo cittadino, senza forzare la mano quanto a una potenziale rivisitazione del governo locale. Di Stefano, però, la mossa politica l'ha fatta, quasi ad anticipare il resto dell'alleanza. L'accelerazione che tra due settimane condurrà al battesimo pubblico di “Spazio civico” porta pure (se non soprattutto) la sua firma. Fuori dai partiti, Di Stefano sembra certo che la rete dei movimenti territoriali possa far valere la propria voce. I civici, dopo un lavorio durato anni e in città partito quasi in sordina ma progressivamente riconosciuto e verificato dai voti, sembrano intenzionati a mostrare i muscoli. “Spazio civico” nasce dalle prime interlocuzioni avviate un anno fa, quando il gruppo dirigente di “Una Buona Idea”, movimento fondato tra gli altri dal sindaco, iniziò a confrontarsi con altre entità provinciali, dai mazzarinesi di “MazzarinoLab” e fino a “Futura”, presente in consiglio comunale a Caltanissetta. In mezzo, ci fu la prima prova di “Territorio comune”, successivamente diventato “Spazio civico”. La rete si consolida e lo fa sapendo che non tutto è scontato. La sconfitta alle provinciali si è fatta sentire. Un centrodestra spaccato ebbe la meglio sull'alternativa condotta proprio da Di Stefano, già in quel momento supportato non solo dai partiti progressiti ma da entità civiche provinciali. “Spazio civico” vedrà la luce, invece, all'indomani di un'affermazione non certo di secondo piano, quella che ha portato il sindaco gelese a guidare l'Ati idrico, struttura che è quasi una sorta di “parlamento” provinciale, tutto focalizzato su un ciclo essenziale come quello dell'acqua e su tutto ciò che ne consegue, dagli investimenti nelle infrastrutture e fino alla governance del territorio. E' evidente che Di Stefano, in questo periodo, stia alzando i giri del motore politico. Sa che il centrodestra ha numeri consistenti e ormai lui stesso si vede in un contesto di centrosinistra, seguendo la traccia del “modello Gela”. Certamente, non soffre di una sindrome di subalternità rispetto alle segreterie dei partiti, pure di quelli alleati. “Spazio civico” può diventare più di una semplice sigla: è questo l'auspicio dei fondatori che tra due settimane, a Caltanissetta, inizieranno a tracciare la via, non solo interna ma di coalizione. Il cartello fuori dai partiti sembra, almeno in questo periodo, il capitolo che più di altri sta concentrando le attenzioni. In città, il centrodestra cerca di ricostruire dopo la sconfitta al ballottaggio dello scorso anno e non è un caso che a conclusione del primo incontro, succesivo a quella battuta d'arresto, i dirigenti abbiano fatto esplicito richiamo non solo all'unità dell'alleanza ma inoltre ai gruppi civici che volessero avvicinarsi e condividere un programma alternativo a quello della giunta Di Stefano. L'appeal civico pare decisamente farsi sentire. Non è ancora chiaro se potranno intravedersi i prodromi di un vero e proprio “partito dei civici”. La rete sostenuta da Di Stefano e da diverse entità sparse in provincia (e non solo) pare puntare in alto. Fuori dai partiti, ci si prepara a confrontarsi con le segreterie ufficiali da pari a pari, in tavoli non solo territoriali ma anche regionali. Qualche adesione che si è già fatta notare non manca e c'è chi ha preferito la rete territoriale ai partiti. Le segreterie ufficiali, per ora, osservano interessate e non pare vogliano alzare polveroni o alimentare acredini, anzi. La porta per i civici sembra decisamente aperta, come ha già spiegato, tra gli altri, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, pienamente consapevole che queste entità possano diventare un sostegno importante. Le regionali del 2027, delinate secondo i tempi politici, non sono affatto così distanti. C'è già chi ritiene che le liste dei partiti possano essere aperte a candidati espressi dai civici. In città, pare ancora più evidente, almeno per ciò che concerne il “modello Gela”. Di Stefano non intende snaturarlo né ritagliarlo esclusivamente sulle misure dettate dai partiti. Il sindaco ha alzato l'intensità del volume politico e strategico. L'elezione alla guida dell'Ato idrico, il pugno duro nei rapporti con i vertici di Srr4 e Impianti Srr, nel ciclo rifiuti, e ancora la volontà chiara di dirigere i tempi della verifica interna al “modello Gela” senza farseli calare dall'alto, sembrano tutti aspetti di una strategia piuttosto ben pianificata.
In foto Di Stefano durante il congresso di "Una Buona Idea"
11.9°