ROMA (ITALPRESS) – “Se vuoi fare tutto da solo e non passi mai la palla, se tieni lo sguardo fisso a terra senza accorgerti mai dei tuoi compagni, in porta non ci arrivi mai. Se ti senti Maradona e poi giochi come un Higuain fuori forma è un serio problema, perché di mezzo c’è il Paese. Non si può dire che è sempre colpa degli altri”. Usa la metafora calcistica Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, per criticare i risultati ottenuti sul fronte dell’immigrazione dal ministro degli Interni Matteo Salvini. Una critica dura, per nulla velata di un esponente del Movimento cinque stelle nei confronti di un collega di governo. “La sicurezza delle nostre coste – osserva il sottosegretario – non è uno scherzo. Non sono le interviste o le comparsate in tv a risolvere l’emergenza. Serve giocare da squadra, serve fare le cose. Una ad esempio è il nostro emendamento al decreto Sicurezza che permette la confisca immediata dell’imbarcazione a chi entra nelle nostre acque violando la legge, prima non era previsto. E lo abbiamo constatato già in molte occasioni. C’è il sequestro, poi il dissequestro e infine la nave torna in mare a provocare l’Italia”. “Vi siete chiesti il perché nessuno abbia pensato di mettere un punto? Forse per lo stesso motivo per cui è stato rifiutato l’aiuto della Difesa? Forse – chiosa Di Stefano – c’è qualcuno che finge di combattere un problema ma in fondo vuole che tutto resti com’è perché gli porta consenso?”. Per il sottosegretario pentastellato “ci si aspetterebbe dai colleghi di governo un po’ di rispetto. E invece per qualcuno l’orgoglio sembra essere più forte di qualsiasi altra cosa. Più forte della verità stessa”.
(ITALPRESS).