Gela. L’opposizione di centrodestra, a partire da Forza Italia e Dc, in questi giorni ha incalzato sull’eccessiva “eterogeneità” dell’amministrazione Di Stefano. Secondo il coordinatore FI Vincenzo Pepe, il progetto del sindaco non riuscirà a trovare una linea politica e amministrativa univoca. “Non sapranno cavare un ragno dal buco”, ha riferito l’azzurro. Il commissario Dc Giuseppe Licata è certo che non si può avere “valori condivisi” quando in giunta, contemporaneamente, si riscontrano le “bandiere” del Pd, del Movimento cinquestelle, dei civici, “di Lombardo, De Luca e Crocetta”. Per Licata, inoltre, questa tendenziale incoerenza politica troverebbe un silenzio generalizzato tra le fila del Pd. “Credo molto nel modello Gela – dice invece l’assessore dem Giuseppe Fava – anzi, sono convinto che debba evolvere e consolidarsi. Tutti dobbiamo avere buonsenso, evitando i passi spiccioli”. Fava, già prima della fase clou della campagna elettorale, ha voluto con forza che l’agorà politica sostenesse la corsa di Di Stefano, in quel “modello Gela”, poi sviluppato nella strategia del parlamentare Ars Nuccio Di Paola. “Con Di Stefano, c’è un dialogo costante e positivo, per raggiungere obiettivi che sono anzitutto della città”, precisa Fava. Con l’ingresso in giunta, l’attuale consigliere comunale del Pd ha ricevuto in dote deleghe pesanti, a partire da quella all’ambiente, con il servizio rifiuti. Ci sono poi aspetti importanti come la portualità e il decoro urbano. L’assessore, inoltre, è tra i dem che vogliono consolidare una certa compattezza interna al partito. “Deve essere così – continua – penso che le tensioni di qualche tempo fa possano dirsi ormai superate. Possono essere fisiologiche in un grande partito come il nostro”.
I dem stanno puntando molto su temi amministrativi come il servizio rifiuti e la portualità, senza dimenticare il Piano del demanio marittimo, il comparto agricolo e gli investimenti. Il commissario cittadino Giuseppe Arancio, che ha da poco lasciato la giunta, facendo spazio allo stesso Fava e all’altro dem Peppe Di Cristina, ormai da tempo è il traghettatore di un partito, vittorioso alle urne e con sei consiglieri in aula, che a inizio del prossimo anno dovrà celebrare il congresso cittadino, eleggendo il nuovo segretario. Il Partito democratico locale è parte integrante del progetto Di Stefano, inizialmente accolto con più di qualche remora. Dem e grillini, in città, parlano con frequenza e il ruolo dei civici fa da equilibratore, con innesti che man mano potranno anche mutare ma senza sconvolgere la natura progressista di un percorso che per i democratici deve essere sempre alternativo al centrodestra.
Vi state adeguando all’idea del M5S con questo “modello Gela” che fin’ora non avete sortito un bel niente.
Tutti assieme con l’intera opposizione è un preludio di un ennesimo FALLIMENTO.
Non ci resta che piangere, lo diceva la buonanima di Massimo Troisi.