Debiti per oltre 80mila euro contratti per aiutare l'attività del figlio, appello accoglie piano di rientro
Il debito totale contratto superava gli ottantamila euro
Gela. Sono "consumatori" e non operatori economici o d'impresa. I giudici della sezione civile della Corte d'appello di Caltanissetta hanno accolto il reclamo presentato dal legale Gianmarco Cammalleri. Ha agito nell'interesse di due assistiti che si erano visti respingere il piano del consumatore, per accedere all'abbattimento graduale di pendenze contratte con istituti di credito e finanziarie. La procedura è quella della crisi da sovraindebitamento. Entrambi, infatti, come riferito dal legale, intervennero a supporto del figlio, per cercare di evitare che l'attività portata avanti da quest'ultimo potesse subire contraccolpi economici. Il giudice del tribunale di Gela dichiarò inammissibile il piano di rientro, ritenendo appunto che fosse stato predisposto per operatori d'impresa o comunque soci dell'attività. Il legale ha proposto reclamo, che è stato accolto. Ha sottolineato che non ci fu mai una partecipazione societaria dei suoi assistiti. I giudici di appello hanno spiegato in motivazione che "nel caso di specie non sussistono indici rivelatori di un rapporto societario". Viene inoltre "escluso che i ricorrenti possano considerarsi esercenti attività d’impresa". Il piano di ristrutturazione dei debiti è stato omologato e gli atti saranno nuovamente trasmessi al tribunale gelese per "la fase esecutiva del piano e le pubblicazioni di legge". Il debito totale contratto superava gli ottantamila euro.
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