“Datemi i soldi!”, i titolari di un bar nel mirino: un anno e otto mesi a Giovanni Saluci

 
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Gela. I titolari di un bar presi di mira dal sessantacinquenne Giovanni Saluci, un sorvegliato speciale già affiliato al gruppo di cosa nostra dei Rinzivillo. Le accuse a Saluci. Per quei fatti, è scattata la condanna: un anno e otto mesi con l’accusa di tentata estorsione. A pronunciare la decisione è stato il giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Molinari su richiesta del pubblico ministero Lara Seccacini. Il pm aveva chiesto una condanna ancor più pesante, due anni e otto mesi di reclusione. Il difensore di fiducia del sessantacinquenne, l’avvocato Salvo Macrì, ha sottolineato in aula l’assenza di prove che potessero legare le visite al bar di Saluci a tentativi estorsivi. L’imputato, infatti, avrebbe soltanto chiesto aiuti economici davanti ad una situazione personale tutt’altro che agiata. Una linea portata avanti già in fase d’indagine. Stando alle accuse, Saluci avrebbe minacciato i gestori del bar anche nei pressi della loro abitazione. Venne arrestato dagli agenti di polizia del commissariato anche se gli esercenti presi di mira non versarono mai il denaro richiesto.

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