Gela. Alcune notifiche vanno rinnovate e una delle difese degli imputati ha preannunciato eccezioni preliminari. In aula, si tornerà ad aprile, davanti al giudice Miriam D’Amore. Si tratta della vicenda dei presunti danni ambientali, che sarebbero stati causati all’area dunale, del tratto di costa prossimo al complesso turistico “Sikania”. Quattro anni fa, i militari della guardia di finanza, in un’indagine coordinata dai pm della procura, disposero anche un sequestro. Le attività del complesso turistico non avrebbero rispettato le prescrizioni poste, in un’area sottoposta a vincoli Sic. La struttura ha poi ripreso l’attività. Sono a processo gli imprenditori, titolari delle società, proprietarie della struttura. Davanti al giudice, ne rispondono Pietro Franza e Nardo Filippetti, oltre alle società “Falconara srl” ed “Eden srl”. Il giudice Eva Nicastro ha preannunciato che il procedimento passa alla competenza del presidente della sezione penale, Miriam D’Amore.
Bisognerà comunque procedere alla rinnovazione di alcune notifiche. Nel giudizio, è già costituita parte civile l’associazione Wwf Sicilia centrale, con il legale Salvatore Patrì. Gli imputati, invece, sono rappresentati dagli avvocati Alberto Gullino, Anna Scarcella e Paolo Di Loreto.