Gela. Silvana Grasso doveva essere una delle protagoniste del programma in onda su Italia uno, la professoressa è stata però esclusa dal progetto “La scimmia”.
Pronto già per l’ex assessore alla cultura del comune di Catania un nuovo progetto per la Rai. Le ragioni per molteplici motivi appaiono oscure. E’ la scrittrice a spiegare le strane motivazioni che hanno rotto l’idillio televisivo tra lei e Pietro Valsecchi. “Quando mi hanno chiesto di partecipare a “La Scimmia”, ho avuto un ‘unica esitazione: lasciare la Sicilia, la mia vita sull’isola per quasi un anno. Ho sempre vissuto in modo genuinamente <<teatrale>>la mia vita- spiega l’insegnante- un copione che non sempre ho scritto da sola come quando scrivo i miei romanzi. In questo copione sono entrati, come co-autori, speranze, perplessità, amarezze, attese, attimi di felicità, panico, rabbia , sentimenti comuni agli esseri umani, sentimenti per cui non serve una laurea o uno status professionale. Ma tra l’immagine e l’essere, non ho dubbi: indosso il ruolo dell’essere sul <<palcoscenico>> della vita”.
Con il classico fervore e precisione con cui ama esprimersi la professoressa continua con passione. “La Scimmia mi sembrò un modo per <<andare in scena>>, oltretutto senza imparare nessuna parte, perché greco e latino mi sono naturali-continua Grasso- come respirare o camminare, miei compagni di viaggio da sempre ,fedeli a me, ed io fedele a loro”. La tentazione di lasciare il programma nei due mesi di preparazione era un cruccio che non ha abbandonato l’estroversa docente. “Ho resistito alla tentazione – prosegue l’insegnante- non ha , invece, resistito a me, così penso, il produttore Valsecchi. Individuo molto lungimirante e di grande fiuto riguardo all’arte di fare soldi.
Purtroppo non siamo stati d’accordo sulla legittimità della mia parola, della mia intelligenza, della mia ironia , verso cui, non immunizzato per tempo, ha reagito come chi, non vaccinato, passeggia con malati di morbillo , si becca l’esantema e se ne lamenta pure”. Non utilizza mezza termini quando si tratta di mettere a nudo i propri pensieri. “Sono rea d’intelligenza, di personalità, persino di parola, persino d’ironia, pur se l’ironia è stata da me esercitata in lingua latina e con citazioni di Catullo.
Continuo a credere fermamente che avesse nei miei riguardi repulsione ed attrazione, e che il suo sistema nervoso sia stato messo a dura prova”. la mia esclusione, se mi ha bocciata nel programma, mi ha promossa come personaggio nel web, ho già avuto proposte televisive, anche per la Rai, da valutare e in ordine alla personalità degli autori , che non siano allergici all’intelligenza, e in ordine ai tempi di lavoro”. Conclude come solo un’amante delle proprie radici sa fare: ”La Sicilia mi manca, come mi manca il mio fidanzato, non voglio rischiare di trovarmi tra le braccia d’uno scimmione, perdendo quelle del mio magnifico psichiatra”.