Quotidiano di Gela

Dalla fondazione al terremoto | Mazzarino, il Convento dei Cappuccini e la storia mai raccontata dopo il 1693

Il convento dei Cappuccini di Mazzarino: dalla fondazione del 1574 al terremoto del 1693, miracoli e il clamoroso scandalo dei frati banditi.

A cura di Redazione
05 luglio 2025 11:00
Dalla fondazione al terremoto | Mazzarino, il Convento dei Cappuccini e la storia mai raccontata dopo il 1693 - Foto: Hiron1986/Wikipedia
Foto: Hiron1986/Wikipedia
Condividi

Nel cuore di Mazzarino, il Convento dei Cappuccini sorge dal 1574 per volere del barone Pietro Rivarola, come segno di devozione e potere ecclesiastico. La sua storia si intreccia con eventi drammatici, come il devastante sisma del 1693, e figure emblematiche, come il Servo di Dio padre Ludovico Napoli, le cui spoglie riposano nella chiesa. Un edificio che racconta fede, architettura e miracoli in un viaggio tra passato e spiritualità.

Fondazione, ricostruzione e il sacerdote taumaturgo

Il convento fu eretto sul fianco sud della città, destinato ad accogliere i frati e ampliato nel 1633 per volere della delegazione vescovile. La scossa del 1693 lo danneggiò gravemente, ma la comunità rispose con un restauro mirato che ne preservò lo stile povero e “francescano” nei corridoi, nella chiesa a navata unica e nel chiostro lastricato .

Una figura chiave del XVIII secolo fu padre Ludovico Napoli (1708‑1764), definito taumaturgo per i miracoli attribuiti alla sua intercessione. Le sue spoglie compongono un altare laterale tuttora meta di pellegrinaggio. Il convento, nel Dopoguerra, divenne sede del seminario minore (Anni ’50) conservando una biblioteca storica censita su “BeWeB” della Chiesa cattolica.

Curiosità: i frati banditi del Novecento

Ironia della storia: il convento vide anche un lato oscuro. Tra il 1956 e il 1960, quattro frati cappuccini furono arrestati con l’accusa di estorsione, omicidio e associazione a delinquere. La vicenda, nota come i “frati di Mazzarino”, scosse l’opinione pubblica e ricevve copertura nazionale. Dopo quattro processi, molti furono assolti o beneficiarono di prescrizioni. Questo avvenimento segna una ferita profonda nella memoria del borgo, un contro-peso al periodo di fede e miracoli che contraddistingueva la spiritualità del luogo.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Quotidiano di Gela sui social