Gela. La situazione del grano a livello nazionale sta decisamente andando fuori controllo. A rimarcarlo, ancora una volta, dopo le turbolenze dei prezzi delle ultime settimane, è arrivata la protesta degli agricoltori della Piana di Gela.
Attraverso un sit- in che parte oggi e andrà avanti fino a venerdì a Ponte Olivo, sulla trafficatissima Gela-Catania, gli operatori del comparto stanno distribuendo volantini per mettere in evidenza come le speculazioni attuali sul prezzo del grano stiano mettendo in seria difficoltà tutto il settore locale e non solo.
Gli agricoltori vogliono così rendere pubblica una crisi che mette in ginocchio il settore, senza che arrivino segnali concreti dalla politica regionale e nazionale.
La protesta, organizzata dall’associazione “Santa Maria” di Niscemi e Gela e da altre sigle del settore, è stata avviata però anche per pretendere che le istituzioni non abbandonino il territorio. Con le dighe ferme, senza acqua e con servizi carenti, andare avanti è difficile, per non dire impossibile. Da anni si chiede un piano generale di ripristino delle dighe ed un sistema efficiente di distribuzione idrica. Invece, ancora adesso l’acqua di Disueri finisce in mare mentre quella di Cimia è razionata. Gli operatori e le aziende hanno esigenza di programmare investimenti ma a queste condizioni rischiano invece di chiudere. Mancano le infrastrutture di base e anche la crisi permanente del Consorzio di bonifica non agevola una risalita veramente molto ardua. Gli agricoltori aspettano che politica e istituzioni battano un colpo.