Gela. Gli avrebbe sottratto circa settemila euro in un solo anno di frequentazione. “Mi fidavo di lui, ci credevo. Lo consideravo un amico”.
I soldi mai restituiti. Adesso, Francesco Lisciandra è chiamato a rispondere alle accuse in aula. A parlare, davanti al giudice Lirio Conti, è stato l’uomo che sarebbe stato raggirato. “Da quando ci siamo conosciuti – ha detto – ha iniziato a chiedermi soldi. Ho pagato anche un sito web che voleva far realizzare per raccogliere pubblicità. Tutti soldi che non ho mai riavuto indietro. Una volta, gli consegnai circa seicento euro perché mi disse che saremmo andati al concerto di Laura Pausini a Bari. Alla fine, tutto saltò. Mi fece sapere che c’era stata una protesta di migranti che aveva fatto fallire lo spettacolo”. L’uomo, che si è costituito parte civile con l’avvocato Francesco La Rosa, ha anche raccontato di aver subito veri e propri furti in casa. “Quando mi veniva a trovare – ha aggiunto – sparivano soldi ma anche oggetti di ogni tipo. Una volta, non trovai neanche il mio tablet. A quel punto, mi propose di assumere un investigatore privato per individuare l’eventuale responsabile”. L’imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Filippo Spina, dopo aver saputo della denuncia presentata ai suoi danni, avrebbe anche inviato diversi messaggi, dai contenuti minacciosi, proprio all’uomo.