Gela. Dopo gli operai dell’indotto Eni, la mobilitazione generale scatta anche tra gli agricoltori locali. Un corteo di protesta. Trattori e mezzi pesanti in corteo giovedì per raggiungere Palazzo di Città. Agricoltori e associazioni di categoria contestano l’aumento del costo delle forniture idriche deciso dai funzionari del Consorzio di bonifica per andare incontro alla paventata autonomia decisa a livello regionale. Molte aziende sono in costante difficoltà finanziarie. Così, aumentano le esposizioni verso gli istituti di credito. Al corteo hanno deciso di partecipare gli agricoltori aderenti alle organizzazioni Upa, Unsic e all’associazione Santa Maria. Tra le rivendicazioni, c’è anche l’abolizione dell’Imu sui terreni agricoli e la richiesta della dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa della continua siccità. Una delegazione, al termine del corteo, incontrerà i sindaci del comprensorio e i deputati regionali. Da tempo, gli agricoltori lamentano disfunzioni e anomalie, soprattutto nella gestione delle forniture idriche, che starebbero portando al declino di tante piccole e medie aziende del settore.