Gela. Ci sono attività commerciali che in città hanno ricevuto bollette dell’energia elettrica, con somme anche superiori a 44 mila euro. L’allarme è ormai consolidato e le associazioni di categoria lanciano l’allerta. “Tante attività chiuderanno, qualche esercente ha già disattivato l’aria condizionata e non effettua ristorazione a pranzo”. Un quadro grave che viene disegnato da Paolo Grimaldi, di Fipe. “Lo Stato ha dato delle briciole ai pubblici esercizi per risollevarsi dalla crisi della pandemia Covid-19, ora le riprende con gli interessi. L’aumento dei costi per l’energia elettrica e per il metano è diventato insostenibile per il settore della ristorazione. Le aziende si ritrovano con il pagamento delle tasse sospese del 2020 per l’emergenza Covid, con il personale che non si trova perché molti si accontentano del reddito di cittadinanza e lavorano a nero e le bollette dell’energia sono triplicate – dice – conti alla mano i costi dell’energia elettrica nell’agosto 2021 erano di 0,9 centesimi al Pun, a maggio 2022 0,23 centesimi, a luglio 2022 0,44 centesimi, ad agosto 2022 0,63. Quindi, un aumento del 500 per cento del Prezzo unico nazionale. Ricordo che buona parte delle attrezzature nei laboratori di ristorazione e pasticceria funziona ad energia elettrica o gas metano, e se prima i costi dell’energia erano appena un terzo delle spese, oggi ricoprono un buon 40 per cento dei costi di produzione. L’aumento delle materie prime che ha già costretto piccoli rincari al banco, oggi è diventato irrisoro. Ci rendiamo conto che aumentare ulteriormente i listini prezzi sarebbe controproducente. Gli stipendi sono rimasti fermi e il potere d’acquisto si è ridotto notevolmente. Come è ovvio le spese da tagliare sono quelle dello svago, come la colazione, il pranzo, cena, pizza, conviviali e feste, eliminando pasticceria e gastronomia. Facendo tutto in casa”. Secondo Grimaldi bisogna calmierare i prezzi o non ci saranno prospettive, neanche a livello locale.
“Gli imprenditori sono consapevoli di essere ad un punto di non ritorno. Ormai l’estate è alla fine, i numeri economici degli introiti si ridurranno dell’80 per cento, alcune attività inizieranno a licenziare, altri esercenti già prospettano la chiusura dell’attività. La guerra è anche a casa nostra non possiamo voltarci dall’altra parte – spiega ancora – il governo continua a dire che bisogna calmierare i prezzi, ma intanto i cittadini ne pagano le spese. Noi non abbiamo soluzioni ma delle idee concrete, la prima eliminare immediatamente i costi dell’energia come Iva e trasporto, attivare nell’immediato il Patto delle comunità energetiche, allargato alle attività imprenditoriali con incentivo dallo Stato per i nuovi impianti di rinnovabili. La verità è che siamo e saremo sempre più poveri, le famiglie resteranno al buio e al freddo”.
Così adesso capiranno a cosa serviva il Green Pass… Gli è piaciuto obbedire come cani al guinzaglio. Che chiudano pure, se lo meritano.