Gela. I magistrati della procura lo accusano di aver aggirato il fisco e gli obblighi previdenziali attraverso le prestazioni di una cooperativa esterna. La cooperativa al centro dei controlli. Secondo le contestazioni, si sarebbe trattato solo di uno stratagemma per utilizzare propri lavoratori ma a carico di una società diversa. Così, a processo è finito il titolare di un’azienda agricola con sede lungo la statale 117 bis Gela-Catania. L’imputato, davanti al giudice Chiara Raffiotta, ha negato le accuse. La cooperativa avrebbe effettivamente svolto attività ma attraverso un’organizzazione diversa da quella della sua azienda. “Pagammo – ha spiegato – tra i 16 e i 18 mila euro. Avevamo bisogno di un supporto durante il periodo di raccolta dell’uva e, così, contattammo i responsabili della cooperativa”. L’assenza di qualsiasi anomalia è stata sostenuta in aula anche dal legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Antonio Gagliano che, peraltro, ha prodotto l’esito finale, favorevole allo stesso imprenditore, del procedimento avviato davanti alla commissione provinciale tributaria. La decisione sul caso dovrebbe arrivare all’udienza del prossimo 1 dicembre.