Contributi indigenti, nell’elenco alcuni nomi noti, Ferracane: “già esclusi”

 
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Gela. Sono oltre settecento e, nell’anno appena trascorso, i funzionari comunali gli hanno erogato contributi economici legati alla loro precaria situazione familiare.

Nell’elenco degli utenti, però, appaiono nominativi che, soprattutto negli ultimi mesi, hanno occupato gli spazi degli ordini di cattura emessi dai magistrati della procura ed eseguiti dalle forze dell’ordine.
Il caso più eclatante è quello del quarantaseienne Angelo Meroni, arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di aver ucciso l’operaio edile Francesco Martines: ma con alle spalle già un lungo elenco di precedenti penali. 
“L’elenco dei contributi erogati nel 2012 – dice l’assessore ai servizi sociali Fortunato Ferracane – è solo provvisorio. Buona parte della catalogazione, infatti, si rifà all’anno precedente. Per questa ragione, diversi nominativi di utenti con precedenti penali alle spalle sono già stati eliminati attraverso il successivo bando emanato dai funzionari del mio settore. Nel bando, sono previsti criteri di controllo che, negli anni precedenti, non venivano applicati. Non si garantiscono più contributi a pioggia ma solo erogazioni successive ad attenti controlli, coordinati insieme ai magistrati della procura”.
Quelle assegnate sono cifre molto basse ma il caso di Angelo Meroni non è l’unico. Tra i destinatari per l’anno passato, figurano i nomi del trentaquatrenne Carmelo Curvà, appena coinvolto nell’operazione antimafia “Agorà”, insieme a Vincenzo e Carmelo Alfieri, arrestati con l’accusa di essere legati al boss Giuseppe Alfieri: tutti con precedenti penali alle spalle. A loro, in totale, sono andati quasi tremila euro.
“Già negli elenchi per il prossimo anno – aggiunge l’assessore Ferracane – tutti questi nomi sono stati depennati. Ovviamente, se dovessero emergere nuovi episodi del genere, provvederò in prima persona a sanzionarli”.
Dal momento del suo insediamento alla guida del settore servizi sociali, l’assessore Fortunato Ferracane ha deciso di applicare criteri stringenti per il trasferimento dei contributi economici in favore degli utenti che ne fanno richiesta. Nella lista, comunque, non mancano altri nomi celebri. Fra questi, quello del ventottenne Luca Vizzini, ritenuto componente della banda di ladri scoperta dagli agenti di polizia con il blitz “Musa”: destinatario di circa quattrocento euro nell’ambito dei lavori di pubblica utilità. I contributi economici, però, sono spettati anche alla quarantaseienne Maria Azzarelli e al figlio ventiseienne Francesco Giovane: entrambi finiti nella rete intessuta dagli investigatori per stanare gli affari di Giuseppe Alfieri.

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