Gela. Sono entrati in aula consiliare per dire no alla costruzione del sistema di comunicazioni militare Muos.
Un gruppo di studenti, legato al comitato locale appena formatosi, ha esposto uno striscione proprio davanti ai consiglieri riuniti per la seduta di question time.
Così, il presidente Giuseppe Fava, su richiesta del sindaco Angelo Fasulo, ha sospeso la riunione per dare spazio all’intervento dei No Muos.
“Abbiamo scelto di presentarci in quest’aula – ha detto Giuseppe Calì – per contestare l’indifferenza dimostrata dal consiglio su un tema essenziale. Gli effetti devastanti prodotti dagli impianti in costruzione a Niscemi si abbatteranno su questo territorio, già intaccato dalla presenza industriale. Non siamo servi degli americani”.
Un intervento che ha scatenato la reazione dello stesso Fava e di alcuni consiglieri presenti in aula.
“Non posso accettare queste parole – ha risposto il presidente del consiglio – in quest’aula, è già stato approvato un ampio documento contrario a qualsiasi installazione militare”. Graziano Amato, Alessio Incorvaia, Salvo Caccamo e Antonio Manzella, insieme allo stesso Giuseppe Calì, hanno distribuito materiale informativo sull’intera vicenda Muos.
“Non possiamo accettare – sono intervenuti – che la battaglia contro il Muos venga banalizzata. Noi abbiamo scelto di lottare insieme ai tanti militanti che, da anni, stanno portando avanti questa lotta”.
Una mobilitazione, la loro, destinata a sfociare nella manifestazione nazionale del prossimo 30 marzo. Sotto questo profilo, il sindaco Angelo Fasulo si è detto disponibile ad un incontro pubblico.
Immediata la risposta degli aderenti al comitato che chiedono al primo cittadino, e alla sua giunta, un vero e proprio dibattito già da domani: davanti al banco informativo che verrà allestito a Macchitell.