Confiscati i beni dell'imprenditore Burgio, c'è anche il rudere di via Venezia
Gela. Il provvedimento di sequestro, su un complesso di beni stimato in circa nove milioni di euro, risale a due anni fa. Oggi, invece, gli investigatori hanno eseguito la confisca definitiva, che toc...
Gela. Il provvedimento di sequestro, su un complesso di beni stimato in circa nove milioni di euro, risale a due anni fa. Oggi, invece, gli investigatori hanno eseguito la confisca definitiva, che tocca quello che fu il patrimonio dell’imprenditore agrigentino Giuseppe Burgio, deceduto lo scorso anno a causa di una grave malattia. Un’attività investigativa che è arrivata anche in città, dove in passato l’imprenditore tentò di investire per la realizzazione di un centro direzionale, a ridosso di via Venezia. La struttura non fu mai completata ma è rimasto solo un rudere, davanti al commissariato di polizia di via Zucchetto. Anche lo scheletro in cemento è finito sotto confisca.
La divisione anticrimine della questura di Agrigento e i militari del Nucleo polizia economico finanziaria della guardia di finanza, hanno eseguito il provvedimento di confisca, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento. L’importo sfiora i nove milioni di euro, secondo quanto riferito dagli inquirenti. Si tratta di cinque immobili, per un valore di 8 milioni 247 mila euro, presenti ad Agrigento, Porto Empedocle, Palermo e appunto in città; quattordici automobili e undici rapporti bancario-assicurativi; due magazzini nel Comune di Realmonte, per un valore di ulteriori cinquantamila euro. E’ arrivata la confisca definitiva. L’imprenditore fu coinvolto in una vasta indagine per un’ingente distrazione di beni e fondi in società della grande distribuzione. Già due anni fa, dopo il sequestro, venne nominato un amministratore giudiziario, per l’intero complesso aziendale e immobiliare.
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