Gela. L’apertura alla “responsabilità” del consigliere Romina Morselli potrebbe nuovamente destabilizzare il Partito Democratico locale, lo stesso che da tempo ormai si è candidato a guidare l’opposizione di centrosinistra alla giunta del sindaco Domenico Messinese. Una contrapposizione netta quella dem, a partire dalla vicenda rifiuti. Morselli, invece, ha scelto la strada del dialogo. “Partendo dal presupposto che l’amministrazione ha bisogno urgentemente di un concorso plurimo di proposte – ha spiegato – ritengo utile chiudere una fase di contrapposizione fine a se stessa ed inaugurare una fase di dialettica propositiva che garantisca agibilità e governabilità alla città”. Una scelta che i suoi compagni di partito, probabilmente, non si sarebbero aspettati. I dem, però, di aprire al dialogo con la giunta non ne vogliono sapere. “La linea politica si decide con il gruppo consiliare e nella direzione – dice l’altro consigliere democratico Guido Siragusa – non mi pare che il consigliere Morselli l’abbia fatto. La scelta del partito, confermata nelle sedi ufficiali, è di opposizione alla giunta. Non ci possono essere atti di responsabilità. Si può essere a sostegno del sindaco e dell’amministrazione oppure all’opposizione. Non vedo altre soluzioni”. Il consigliere Morselli ha invitato tutti ad evitare lo “scontro sterile”. “Non mi risulta che il Pd abbia mai fatto delle azioni politiche sterili – dice ancora Siragusa – noi ci muoviamo su atti e temi concreti”.
Poco “feeling” tra i dem. Se Morselli apre alla giunta, il compagno di partito Siragusa (tra gli uomini di riferimento del segretario cittadino Peppe Di Cristina) chiude qualsiasi spiraglio, a partire dalla vicenda rifiuti. “L’amministrazione comunale ha fallito e le conseguenze sono chiare – conclude – il vicesindaco Simone Siciliano si è fatto votare dalla Srr un piano di miglioramento dei servizi che ha fatto sforare qualsiasi costo. Non posso condividere le scelte di chi ha creato un buco finanziario enorme sui rifiuti, con somme destinate a servizi che non sono stati svolti come si doveva. Mi riferisco alle spese per le isole ecologiche, quando sarebbe stato più conveniente acquistarle o ai servizi aggiuntivi per la rimozione dei chewing-gum. E’ inutile che si addossi la responsabilità al consiglio comunale che non ha approvato il piano economico finanziario”.