Compostaggio, per la vendita si parte da oltre quattro milioni e mezzo di euro

Tra i sindaci, c'è chi vorrebbe un ciclo totalmente gestito dalla società in house Impianti Srr, controllata dalla Srr4, chiudendo la liquidazione dell'Ato e trasferendo gli asset fondamentali

19 maggio 2025 14:11
Compostaggio, per la vendita si parte da oltre quattro milioni e mezzo di euro - Il sistema di compostaggio
Il sistema di compostaggio
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Gela. Sarà uno dei temi delicati da affrontare nel corso della prossima assemblea dell'Ato rifiuti Cl2 in liquidazione, che come abbiamo riportato, dopo tanti tira e molla, è stata stabilita per inizio giugno. Il futuro del sistema di compostaggio di Brucazzi passa da una procedura di vendita, richiesta più volte da molti sindaci dell'ambito e che dovrebbe comunque consentire di mantenere allineati i conti di una liquidazione che va avanti da anni. Il valore messo a gara per la vendita dell'impianto è superiore ai quattro milioni e mezzo di euro, esattamente l'importo a base d'asta è fissato a 4.607.102,00 euro. L'ultima procedura in essere aveva scadenza, per la presentazione di eventuali offerte, al 30 aprile. Da ciò che è stato appurato dai sindaci, non ci sarebbero state offerte. Il parametro usato è quello del massimo rialzo. Proprio i sindaci, con in testa il presidente Srr Bancheri (per Delia) e i primi cittadini di Gela e Niscemi, Di Stefano e Conti, hanno insistito affinché si procedesse con un'assemblea, così da approfondire l'iter in corso sull'impianto di compostaggio e l'intero stato della liquidazione affidata al commissario Giuseppe Lucisano. Il fronte rimane sensibile sia per le cifre in ballo sia per gli equilibri della governance del ciclo locale dei rifiuti, che fa perno sulla piattaforma di Timpazzo ma ha nel compostaggio un'altra casella di rilievo, nonostante l'impianto vada rimesso a pieno regime. Tra i sindaci, c'è chi vorrebbe un ciclo totalmente gestito dalla società in house Impianti Srr, controllata dalla Srr4, chiudendo la liquidazione dell'Ato e trasferendo gli asset fondamentali. Si ritiene che Ato, rifacendosi a quanto indicato anche dalla Regione, non abbia più le condizioni minime per la gestione dell'impiantistica. Un risiko complesso, nel quale avrà un peso il posizionamento del Comune di Gela, sul cui territorio si concentra tutta la filiera dell'impiantistica e il cui voto incide in misura determinante. La linea del sindaco Di Stefano, in quest'ultimo periodo, pare più netta. Sembra infatti propenso per la svolta sulla liquidazione di Ato e sul trasferimento degli asset.

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