Gela. L’impianto di compostaggio di contrada Brucazzi, da mesi al centro della contesa sorta tra l’attuale gestore, l’Ato Cl2 in liquidazione, e la Srr4, che attende di subentrare, è passato ufficialmente sotto la conduzione della società Progitec. L’azienda catanese ha preso il posto della General Service, dopo che il commissario liquidatore dell’ambito Giuseppe Lucisano ha deciso di sciogliere, anticipatamente, il contratto. All’azienda etnea, che già opera in altri impianti dello stesso tipo, tra le altre cose viene chiesto di migliorare gli standard qualitativi, di un sistema che pare destinato ad un adeguamento della portata, dalle attuali settemila tonnellate ad undicimila, con la Regione che ha già escluso il progetto dall’iter Via. I vertici dell’Ato Cl2 in liquidazione hanno inoltre provveduto a trasmettere gli atti richiesti dai giudici del Cga, che il prossimo ottobre dovrebbero entrare nel merito del ricorso avanzato dai legali dello stesso ambito, che contestano la decisione del Tar, che confermò i provvedimenti della Regione. Secondo l’assessorato dell’energia, l’impianto di compostaggio di Brucazzi deve passare alla Srr4 e di conseguenza alla gestione della “Impianti Srr”, la società in house che sta portando avanti la piattaforma di Timpazzo. Soluzione che secondo i legali dell’Ato non trova fondamento normativo e metterebbe a rischio le garanzie dei creditori dell’ente, incidendo pesantemente sulla fase di liquidazione. Secondo il commissario Lucisano, fondamentale, da questo punto di vista, è quanto indicato dalla legge regionale n.9 del 2010, che assicura agli ambiti il mantenimento degli impianti e dei sistemi realizzati in data precedente all’entrata in vigore della disciplina. Dagli uffici di Brucazzi, hanno fatto notare che la stessa normativa viene ripresa anche nello statuto della Srr.
I vertici della Srr4 e della “Impianti Srr”, invece, attendono di poter subentrare nella gestione diretta. Prima di tutto, sarà necessaria la pronuncia del Cga, al quale Lucisano e i tecnici dell’Ato hanno trasmesso un elenco dei beni acquisiti dopo la costituzione dell’ente. All’assessorato regionale, i giudici amministrativi hanno demandato la trasmissione dei documenti che ricostruiscano i beni attualmente nel patrimonio dell’ambito.