Cocaina in uno studio di consulenza, assolto Marchese: condanna per un giovane

 
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Gela. La cocaina venne trovata dai finanzieri, che stavano effettuando perquisizioni prima di eseguire una misura cautelare nei confronti di Rosario Marchese, già allora coinvolto in un’indagine su vicende finanziarie. Circa venti grammi nascosti in uno studio di consulenza. Secondo gli investigatori sarebbe stata nella disponibilità dello stesso Marchese, attualmente detenuto dopo i fatti delle inchieste antimafia “Stella cadente” e “Leonessa”, e di Luca Trubia. La scorsa settimana, il giudice Ersilia Guzzetta ha assolto Marchese e condannato Trubia, a sei mesi di reclusione. Per i difensori del consulente, gli avvocati Ivan Bellanti e Giovanna Zappulla, l’accesso allo studio era spesso effettuato da Trubia, che secondo questa versione lo poteva utilizzare. Hanno puntato sull’assenza di elementi per collegare Marchese alla droga. Uno dei finanzieri sentito nel corso dell’istruttoria dibattimentale, spiegò che la cocaina si trovava all’interno di una stanza, con affissa una targhetta intestata a Trubia.

Il legale, l’avvocato Flavio Sinatra, ha invece fatto emergere che il giovane non ha mai svolto un’attività professionale e non aveva disponibilità dello studio. I fatti risalgono al 2012 e per Trubia comunque sta per maturare la prescrizione.

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