"Cirignotta dimostra volontà di dialogo, altri no", Caci: "Di Stefano fa bene a coinvolgere in prospettiva"
Gli autonomisti sembrano ancora una volta volersi ritagliare uno spazio centrista, non del tutto estraneo al “modello Gela” ma neppure avverso al centrodestra, principalmente quello di chi intende dialogare alla pari
Gela. Non è una novità che quando l'attenzione politica si concentra su una delle componenti dell'attuale maggioranza del sindaco, quella targata Mpa, oggi “Grande Sicilia”, le considerazioni, anche discordanti fra loro, non mancano mai. Gli autonomisti ne sono consci e hanno preferito mantenere le loro posizioni, senza fare “drammi” politici. Sono con il sindaco Di Stefano, in città, e con il centrodestra, in Regione e in Provincia. Il congresso di domenica scorsa, che ha consegnato la guida di Forza Italia a Vincenzo Cirignotta, probabilmente è stato rivelatore, almeno per i lombardiani. Cirignotta non ha usato toni da aut aut ma anzi ha parlato di “scelta dell'Mpa da rispettare”. Il neo segretario azzurro è pronto a coinvolgere i lombardiani, “sui grandi temi”, considerandoli parte del centrodestra. Meno inclini a un riavvicinamento sono invece altre aree, a partire dalla Dc, i cui dirigenti non vogliono sentir parlare di obiettivi da condividere con gli autonomisti. “Devo dire che ho apprezzato le parole ponderate e di dignità del segretario di Forza Italia Vincenzo Cirignotta – spiega il riferimento territoriale Mpa Rosario Caci a sua volta intervenuto durante il congresso degli azzurri – Cirignotta dimostra una volontà di dialogo che lo scorso anno, per le amministrative, da parte di qualcuno è venuta a mancare. Non so come evolverà questo approccio ma per noi è sicuramente costruttivo. Invece, noto che il risultato dello scorso anno non ha insegnato nulla a forze che ancora oggi ci accusano di inquinare il quadro politico. Se avessero avuto posizioni differenti, un anno fa probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Noi andiamo avanti con il progetto che stiamo sostenendo in città perché abbiamo fatto una scelta precisa e ponderata”. Caci fa intendere che se il trend prevalente nel centrodestra locale sarà quello dai toni concilianti dei forzisti, allora nulla è da escludere. Chiaramente, l'Mpa sta nel governo del “modello Gela”, al cui interno non ci sono spazi per ragionamenti prettamente di centrodestra. Non a caso, i posizionamenti dell'Mpa, spesso non hanno convinto gli alleati di Di Stefano. Il sindaco, fino a oggi, ha sempre voluto evitare di dividere le strade dell'Mpa e della sua maggioranza. Si andrà avanti così ancora per molto, probabilmente. Caci, peraltro, concorda con i passi che il sindaco, su un piano politico, sta muovendo in questo frangente. “Fa bene a pensare di aprire, dando possibilità a tutti quelli che lo hanno sostenuto concretamente – conclude – non so con quali modalità ciò avverrà. Sarà il sindaco a decidere. Ha sempre ripetuto che avrebbe tenuto in considerazione tutti e fa bene a rimanere coerente. Il suo ragionamento è di prospettiva, nei dieci anni, pure per un'eventuale ricandidatura. Noi abbiamo sempre pensato che i veti non facciano mai bene. Posso capire che alcuni partiti di maggioranza, sulla base del risultato elettorale, possano avanzare certe richieste. Capisco meno invece quelle forze che, un anno fa alternative al progetto del sindaco, oggi vorrebbero dettare le regole”. Gli autonomisti, che da qualche settimana oltre alla rappresentanza in giunta possono fregiarsi di quella in consiglio comunale (aspetto pure questo non scevro da polemiche), sembrano ancora una volta volersi ritagliare uno spazio centrista, non del tutto estraneo al “modello Gela” ma neppure avverso al centrodestra, principalmente quello di chi intende dialogare alla pari.
In foto l'esponente Mpa Rosario Caci
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