"Centrodestra prevale in tutta la Provincia", Bennici: "Fallimento del modello Gela, Di Stefano rifletta"
Il dirigente meloniano Sandra Bennici analizza così l'esito del voto di secondo livello, che ha dato la presidenza della Provincia all'azzurro Walter Tesauro, sindaco di Caltanissetta
Gela. Un centrodestra che ha la maggioranza netta in provincia e un "modello Gela", progressista e civico, che non esiste. Il dirigente meloniano Sandra Bennici analizza così l'esito del voto di secondo livello, che ha dato la presidenza della Provincia all'azzurro Walter Tesauro, sindaco di Caltanissetta. Ha prevalso su altro sindaco di centrodestra, Massimiliano Conti, sostenuto proprio da FdI, Lega, Dc e Noi Moderati. "Nonostante la presenza di due candidati, le ultime elezioni provinciali hanno sancito una vittoria indiscussa per il centrodestra. Un risultato eccellente per entrambi, che dimostra la forza e la credibilità del centrodestra in provincia di Caltanissetta. Questa affermazione rappresenta - dice Bennici - è una grande opportunità per il territorio. Un’occasione preziosa per affrontare con serietà e visione le criticità ataviche che da troppo tempo hanno frenato lo sviluppo di questa terra. Certa l’assenza di campanilismi, a prevalere sarà il senso di responsabilità, con l’obiettivo di dare risposte concrete a tutti i Comuni, senza distinzioni né favoritismi. È tempo di costruire insieme il futuro che questa provincia merita. Auguriamo al nuovo presidente un percorso ricco di risultati concreti, con la speranza che sappia essere interprete autentico delle esigenze di ogni angolo della provincia, dal più centrale al più periferico". Proprio intorno alla candidatura di Tesauro, in FdI si era aperto il caso Caltanissetta, con i meloniani nisseni che si rivedono nel progetto, già condiviso alle amministrative, proprio del sindaco FI e non in quello di Conti. Probabilmente, qualche preferenza di Fratelli d'Italia, a Caltanissetta, Tesauro è riuscita alla fine ad averla. Secondo Bennici, però, ciò che risalta è la mancanza di consistenza del "modello Gela" del sindaco Di Stefano, giunto alle spalle dei due esponenti di centrodestra. "Tra i dati emersi da questa tornata elettorale, uno appare in modo netto, il fallimento del cosiddetto “modello Gela”, che si conferma ciò che è, un’illusione localizzata, senza una vera identità, un esperimento che funziona solo quando il centrodestra si divide. Il cosiddetto “modello Gela” non ha mai vinto, a differenza di quello che afferma il suo leader Di Paola. Ha semplicemente approfittato delle défaillance di storici pilastri del centrodestra che, nella scorsa tornata elettorale, hanno preferito inseguire logiche personalistiche anziché visioni politiche condivise. Un modello - aggiunge - che fuori dai confini gelesi non trova né riscontro né consenso. Un esperimento che, alla prova dei fatti, si dimostra fragile, contingente e privo di solidità. Alternativa a cosa, esattamente? A sé stesso, evidentemente. Perché in provincia i cinquestelle non incidono, non contano, non convincono. Passano il tempo a specchiarsi e intanto la realtà li supera a sinistra, a destra e pure in retromarcia. Auspico che il primo cittadino possa destarsi dall’oblio, dando alla sua governance un'identità vera che possa gettare le basi per un reale e concreto progetto politico, che possa dare alla città la centralità che merita".
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