Caso Irmes, la Ldg srl: "Nostra gestione per il rilancio, scelte manageriali attuali sono discutibili"
Secondo questa linea, ci sarebbero state scelte manageriali discutibili da parte dell'attuale gruppo che controllo l'azienda
Gela. Intorno a Irmes, azienda dell'indotto della bioraffineria che da mesi affronta una flessione netta, con la conseguente protesta dei lavoratori, rimasti senza stipendi, sono tante le prese di posizione. L'attuale proprietà ha fatto sapere che l'azione in essere è per il risanamento aziendale, nonostante “le pendenze” lasciate dalla precedente gestione societaria. Salvatore Li Calzi, che rappresenta la Ldg srl, che già controllava l'azienda, allontana le ombre. Secondo Li Calzi, le considerazioni che arrivano da chi controlla le quote di maggioranza sono “inaccettabili, non corrispondenti alla realtà e potenzialmente diffamatorie, se non supportate da elementi oggettivi e documentati”. Li Calzi parla di una gestione, quella della Ldg srl, improntata al rigore e allo sviluppo della società. “Ci siamo insediati in un momento di grave incertezza economica e normativa a seguito della pandemia Covid. Abbiamo affrontato una situazione debitoria notevolmente più grave di quanto rappresentato all’atto dell’acquisto della società da parte di Ldg srl, avvenuto nel marzo 2020 e tra l’altro affrontando anche due sequestri preventivi da parte dell’amministrazione giudiziaria. Come già ampiamente documentato e verbalizzato agli atti aziendali. Nonostante le difficoltà, la gestione Ldg ha consentito alla società di sopravvivere e mantenere in vita i principali contratti con Raffineria di Gela SpA ed Eni Rewind, ha ridotto costi, introdotto sistemi di controllo e trasparenza e ha recuperato oltre 300.000 euro di crediti precedentemente ignorati. Nel dicembre 2023, al fine di garantire un percorso di rilancio, è stato deliberatamente ceduto il 51 per cento delle quote alla società Ics Impianti srl, che si è impegnata a sostenere la continuità aziendale. È pertanto singolare che, dopo oltre dodici mesi di distanza, l’attuale maggioranza attribuisca le proprie difficoltà a una gestione che, con evidenza documentale, ha tentato con ogni mezzo di risanare una situazione ereditata da chi oggi accusa”, si legge in una nota rilasciata da Li Calzi. Secondo questa linea, ci sarebbero state scelte manageriali discutibili. “Nei mesi immediatamente successivi alla cessione a Ics, si sono verificate scelte gestionali discutibili, come la nomina di figure apicali senza deliberazione consiliare; la rimozione di personale chiave assunto dalla precedente amministrazione;la mancata partecipazione a opportunità operative, si scoprirà poi a causa di ostacoli legati alla compliance aziendale;la mancanza totale di confronto con il socio Ldg srl, che detiene ancora il 49 per cento del capitale, pur essendo escluso da ogni decisione”, sottolinea Li Calzi. Quella dell'attuale proprietà, quindi, sarebbe una “narrazione di comodo”. “Nonostante, per senso di responsabilità e tutela della società, sia ancora garante fideiussore personale verso gli istituti bancari, Ldg srl non ha mai ostacolato l’operatività della Irmes srl né interferito nei rapporti bancari della stessa. Anzi, è evidente che l’attuale management ha dimostrato una totale incapacità di governare la situazione, che oggi risulta chiaramente sfuggita di mano, sempre che abbia mai avuto reale contezza e competenza per affrontarla. Inoltre, già nei primi mesi del 2025, a fronte delle prime tensioni interne e delle difficoltà segnalate dal personale, alcuni imprenditori locali avevano manifestato disponibilità a proporre soluzioni concrete e sostenibili per risolvere la situazione debitoria della società. In quella fase, Ldg srl ha sempre mantenuto un atteggiamento collaborativo, offrendo la propria disponibilità in modo trasparente e senza alcuna pretesa, con l’unico obiettivo di salvaguardare l’azienda e i suoi lavoratori. Un approccio che si contrappone a condotte che, secondo quanto appreso informalmente, non sempre hanno avuto come priorità la tutela del personale e delle loro famiglie, oggi purtroppo esposte a una situazione di grave incertezza. Ldg srl ha sempre dimostrato il massimo rispetto nei confronti delle istituzioni, tanto da evitarne costantemente il coinvolgimento diretto anche nei momenti più delicati della vita aziendale. Questo, a differenza dell’attuale compagine sociale, che oggi ne richiama l’intervento in modo enfatico, dimenticando che in passato ha pubblicamente attaccato il sindacato, riducendo a mera propaganda politica le legittime difficoltà vissute dai lavoratori. Si ritiene dunque doveroso ribadire l’atteggiamento sobrio e responsabile che Ldg srl ha sempre mantenuto nei rapporti con tutte le figure istituzionali, sindaco, organizzazioni sindacali e principali committenti, evitando ogni forma di strumentalizzazione e anteponendo sempre la continuità aziendale e la tutela del personale a qualsiasi altra logica. Ldg srl respinge con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione mediatica e si riserva di agire nelle sedi opportune a tutela della propria immagine, reputazione e posizione economico-giuridica. La verità non può essere deformata da una narrazione di comodo. Gli atti e i numeri sono pubblici e dimostrano con chiarezza chi ha agito nell’interesse della società e chi, invece, rischia oggi di comprometterne irrimediabilmente la continuità”, conclude la nota.
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